23 febbraio 2012

Ecco gli stipendi dei manager pubblici

Da un primo elenco che il ministro della Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi ha reso noto alle commissioni congiunte Lavoro e Affari costituzionali della Camera sono una sessantina i manager pubblici con stipendi superiori ai 294 mila euro, il tetto imposto dal decreto Salva Italia. Al primo posto dell'elenco c'è il capo della Polizia, Antonio Manganelli, che ha guadagnato 621.253,75 euro. Dietro di lui il ragioniere generale dello Stato, Mario Canzio, con 562.331,86 euro e il capo dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Franco Ionta con 543.954,42 euro. Mentre il Comandante generale Guardia di Finanza Nino di Paolo (in pensione) guadagna oltre 302.939,25 trattamento corrisposto fino al 19 agosto 2011. A seguire il direttore generale del Corpo Forestale Cesare Patrone dichiara un reddito di oltre 362mila euro.È di 364.196 euro lo stipendio del capo Dipartimento della Protezione civile Franco Gabrielli. Lo comunica la presidenza del Consiglio, che segnala che «tra il personale dei ruoli con incarico di struttura» di Palazzo Chigi «nessun dipendente supera il tetto del primo presidente della Corte di Cassazione». Dunque, il taglio previsto dal decreto all'esame del Parlamento, per portare gli stipendi al di sotto di 294 mila euro, si applicherà eventualmente soltanto al capo della Protezione civile. Mentre il segretario generale del Ministero Affari esteri Giampiero Massolo porta a casa oltre 412mila euro. Nel Ministero della Giustizia il Capo dipartimento minorile Bruno Brattoli guadagna oltre 293mila euro. Invece nel dicastero di via XX settembre il Capo di gabinetto dell'Economia Vincenzo Fortunato prende una retribuzione pari 536.906,98 euro. Mentre il ragioniere generale dello Stato Mario Canzio 562.331,86. Nei Monopoli di Stato il direttore Raffaele Ferrara 481mila euro. Il Direttore Agenzia delle Entrate Attilio Befera 304mila euro, mentre la sorella dell'attuale sindaco di Roma, Gabriella Alemanno e direttore generale Agenzia del Territorio, percepisce un reddito di oltre 307mila euro. Il presidente dell'Antitrust Giovanni Pitruzzella (in carica però dal 1 dicembre) guadagnerebbe teoricamente uno stipendio annuale di 475mila euro, mentre tutti i componenti dell'authority - come peraltro quelli dell'Agcom - si sono auto-ridotti lo stipendio alla soglia prevista dal decreto Monti, uguale al compenso ricevuto dal primo presidente di Corte di Cassazione. La quasi totalità ha chiesto infatti in via cautelativa e salvo conguaglio la riduzione dei compensi in misura pari a 294mila euro. Nelle autorità Energia e Gas il presidente Pier Paolo Bortoni dichiara 475mila euro. Mentre il presidente della Consob Vegas percepisce un reddito di 387mila euro.

22 febbraio 2012

Il treno della morte

È entrato in stazione alle 8.32. Come tutte le mattine. Poi al binario il macchinista non è riuscito a fermarsi. Terribile l'incidente ferroviario accaduto a Buenos Aires, dove un treno della linea urbana Sarmiento non è riuscito a frenare nella fase di ingresso nella stazione di Once, ed è quindi andato a cozzare violentemente contro i respingenti della banchina per poi deragliare. E il bilancio della sciagura continua a crescere, come confermato dalla polizia federale con almeno 49 morti e oltre 600 feriti, di cui circa 200 considerati «gravi». Le cifre le ha fornite il responsabile della Sanità della capitale argentina, Jorge Lemus. Ma le cifre sembrano destinate a salire. Decine di passeggeri sono ancora intrappolati nei convogli, trenta le persone rimaste bloccate solo nei primi tre vagoni e 19 i viaggiatori già tirati fuori dalle lamiere. Il tutto mentre gli uomini dei soccorsi sono ancora al lavoro per prestare aiuto ai feriti. Nel frattempo la stazione di Once è stata chiusa e l'androne di entrata è stato trasformato in un centro accoglienza per i feriti e i parenti dei passeggeri.

7 febbraio 2012

Lui c'è ma non si vede


Negli ultimi mesi è rimasto dietro le quinte della scena politica italiana: ha orchestrato le mosse del partito, ma si è guardato bene dall'esporsi in prima persona. Ha rilasciato poche dichiarazioni ai media: tutte, comunque, senza mai esagerare nei toni e nei contenuti. Non sembrava più lui. Non che se ne sentisse la mancanza - per carità. Ma dal circo di qualche mese fa siamo passati, di colpo, all'austerità assoluta del Governo Monti. Non sono mancate le gaffe, ma inutile nasconderci: prima era un'altra cosa... prima erano professionisti.