31 luglio 2009

Il Papa cantante

Uscirà il prossimo 30 novembre e sarà probabilmente uno degli album più venduti nei giorni che precedono Natale. Alla fine dell'anno un nuovo artista calcherà la scena delle hit musicali: Papa Benedetto XVI. La Geffen Records, etichetta discografica statunitense che negli scorsi decenni ha prodotto gli album dei Nirvana, dei Guns n' Roses e di altre famose band, ha annunciato che alla fine dell'anno lancerà un nuovo cd che avrà come principale protagonista proprio Sua Santità. Benedetto XVI interpreterà diverse canzoni religiose e reciterà preghiere dedicate alla Vergine Maria. L'album si dovrebbe intitolare «Alma Mater» e comprenderà anche otto pezzi di musica classica interpretati dalla «Royal Philharmonic» di Londra, registrati nei mitici studi di Abbey Road nella capitale britannica. Le canzoni del Papa sono già state registrate nella Basilica di San Pietro e Sua Santità è stato accompagnato dal Coro dell'Accademia filarmonica romana. Il progetto di produrre un album musicale con musiche interpretate direttamente dal Santo Padre è stato ideato dalla "Multimedia San Paolo", società cattolica che lavoro nel campo dei media. I profitti dell'iniziativa saranno devoluti a una fondazione che promuove l'insegnamento della musica tra i bambini poveri in tutto il mondo. Secondo Colin Barlow, presidente della filiale inglese della "Geffen Records", questo album è davvero fantastico: "La cosa che sorprende di più è che il Papa ha un'ottima tonalità" dichiara Barlow al Times di Londra. Nel cd saranno presenti otto preghiere. Una sarà cantata da Benedetto XVI, mentre le altre saranno recitate da Sua Santità in latino, italiano, portoghese, francese e tedesco.

30 luglio 2009

La proposta assurda della Lega: esame di dialetto per i prof

La Lega ha proposto di inserire nella riforma della scuola un punto che sta facendo molto discutere. In pratica i professori dovranno superare una prova, o meglio un test, nel quale dovranno dimostrare di conoscere le tradizioni e il dialetto della regione in cui poter insegnare. Detto semplicemente, dovranno superare un esame di dialetto. Sembra una barzelletta, ma non lo è. Dopo questa ennesima uscita della Lega, comincio a dubitare dello stato psicologico degli omini in verde. Sono impazziti? Credo di si anche perchè, in questo modo e secondo loro, non ci sarà bisogno di valutare i titoli di studio dell'insegnante, ma basta superare l'esame di dialetto. E la preparazione acquisita in tanti anni di sacrifici e di studio dove la mettiamo? Che assurdità colossale!Parliamoci chiaro, è l'ennesima proposta filo-razzista. Si, perchè ci troviamo dinanzi ad una discriminazione sulla base del territorio di provenienza. L'istruzione è molto importante, non deve essere infangata da sciocchezze di questo tipo e soprattutto deve essere identica sia al nord che al sud. La sola lingua da insegnare nelle scuole è l'italiano, ammesso che gli amici leghisti sappiano cos'è.

P.S= ringrazio Il blog di Diego Garcia (www.diegogarciablog.blogspot.com) per l'autorizzazione al post



29 luglio 2009

Vasco Berlusconi

Al concertone del Primo Maggio organizzato da Cgil, Cisl e Uil un suo brano, «Il mondo che vorrei», era stato scelto come leit motiv dell'edizione 2009 della festa dei lavoratori; Pierluigi Bersani, uno dei candidati alla segreteria del Pd, ha scelto invece di parafrasare un'altra delle sue canzoni, «Un senso», per creare lo slogan della propria corsa alla poltrona più importante di Sant'Andrea delle Fratte. Ora il suo nome sarà associato anche a quello del premier Silvio Berlusconi. Vasco Rossi, insomma, sembra essere diventato il cantante di riferimento della politica italiana. Nel caso del presidente del Consiglio, tuttavia, la scelta è stata fatta da altri. Nella fattispecie, da Giorgia Meloni e Pierluigi Diaco, conduttori di Radio Gioventù(l'iniziativa legata al ministero della Gioventù, retto proprio dalla Meloni) che nell'ultima puntata prima della pausa estiva ha avuto proprio Berlusconi come ospite al telefono. Il presidente del Consiglio, al termine di un'intervista di una decina di minuti nel corso della quale ha elencato i risultati ottenuti in questo anno di governo (tra i principali rivendica «l'essere stato determinante nel far riprendere i rapporti tra l'amministrazione americana e quella della Federazione russa»), è stato invitato, come altri ospiti nelle settimane scorse, a calarsi nei panni del dj per lanciare un brano musicale. «Non sono molto adeguato ai tempi, sono rimasto un po' indietro...» ha provato a mettere le mani avanti il Cavaliere. «Non si peroccupi - hanno risposto i due conduttori -: il titolo glielo abbiamo scelto noi». E la scelta è caduta su «Vita spericolata», il brano che agli inizi degli anni Ottanta ha dato l'accelerazione alla carriera di Vasco. E che in questo caso è l'occsione per un siparietto tra i due conduttori e il premier: «E' perfetta per lei presidente - dice Diaco -, più spericolato di lei in Italia non c'è nessuno...». «In effetti il titolo coincide con il mio passato e con il mio presente - replica Berlusconi -. Per il futuro invece mi piacerebbe una vita un po' più tranquilla, ma so già che sarà difficile». Poi il lancio in stile deejay per gli ascoltatori: «Per tutte le ragazze e i ragazzi in ascolto, una canzone cult di Vasco Rossi il cui titolo voi conoscete bene che è "Vita spericolata"...».

P.S= Ma quando la finirà di farci fare figure di merda in tutta Europa e in tutto il mondo

28 luglio 2009

Migliorano le condizioni di Felipe Massa

Felipe Massa sta meglio dopo il tragico incidente avvenuto sabato scorso nelle prove ufficiali del Gp d'Ungheria a Budapest. Il medico personale del pilota brasiliano della Ferrari, nonchè responsabile medico del Gp del Brasile, Dino Altman, a Budapest proprio per stare vicino al pilota e per dargli assistenza, ha detto ai giornalisti che «Felipe ha aperto l'occhio sinistro e ci vede». Insomma, al primo ma importantissimo esame sulle condizioni dell'occhio e della vista, il responso è stato molto buono. «Non ci sono - ha detto Altman - danni apparenti. L'occhio è morfologicamente sano». È chiaro che occorreranno esami approfonditi per escludere che ci siano lesioni ai nervi dell'occhio a causa della forte botta riportata dall'orbita sinistra, con la lesione ossea che è stata ridotta chirurgicamente per evitare che una scheggia del cranio potesse creare danni al cervello. Danni che sono stati esclusi anche dall'ultima Tac eseguita ieri pomeriggio. ppena Felipe sarà pronto, tornerà con noi. Quella è la sua macchina, lo aspettiamo presto». Stefano Domenicali, team manager della Ferrari, risponde così a Sky Sport dopo aver fatto visita a Massa. Il pilota brasiliano è stato operato 3 giorni fa alla testa dopo lo spaventoso incidente avvenuto nelle qualifiche del Gp d'Ungheria. Le condizioni del paulista sono in costante miglioramento. «Felipe mi ha riconosciuto, mi ha salutato e mi ha risposto. Dice che non ricorda cosa è successo. Ha allungato la mano e me l'ha stretta, è un segnale che ci rende molto felici. A me ha risposto in italiano, alla famiglia ha parlato in portoghese», racconta Domenicali. «Felipe sta migliorando, ha fatto progressi molto incoraggianti a soli 3 giorni dall'incidente. I dati sono confortanti ma bisogna essere prudenti, dobbiamo fare un passo alla volta. Serve calma, non c'è fretta

27 luglio 2009

Massa: rischia la carriera

Il pilota della Ferrari Felipe Massa, ferito sabato scorso in un incidente nelle prove ufficiali nel Gp di Ungheria , ha subito dei lievi danni al nervo ottico dell'occhio sinistro. Bisognerà aspettare che sia in grado di aprire gli occhi completamente e di dire se avverte fastidi e di quale tipo. Lo ha detto ai giornalisti il professor Robert Veres, uno dei medici che hanno partecipato all'operazione all'ospedale Aek di Budapest sul pilota brasiliano. Insomma, prima di valutare se ci sono danni dovranno essere fatti ulteriori accertamenti. «Ha subito certamente dei danni all'occhio ma non ne conosciamo ancora la misura», ha detto Verres. Massa è anche afflitto da un'edema celebrale che però è in via di riassorbimento Il medico ha anche precisato di non poter sciogliere le riserve sulla ripresa della carriera agonistica del pilota brasiliano: «Non possiamo dire se potrà tornare alle corse - ha detto Veres - Al momento è troppo presto per rispondere».

24 luglio 2009

Sardegna, ancora focolai attivi

È iniziata un'altra giornata di emergenza sul fronte incendi in Sardegna. I roghi che giovedi hanno interessato tutte le provincie della regione, tranne che quelle di Cagliari e dell'Ogliastra, hanno registrato numerose riprese fin dalle prime ore del mattino. Riprese favorite dalle alte temperature, definite «record», e dal forte vento di maestrale. E solo dopo ore si è arrivati e tenere sotto controllo le fiamme. Sono confermati focolai attivi nelle zone di Berchideddu, Azzanì, Pozzomaggiore, Semestene, Bonorva, Cargeghe e Ossi. È stato, invece, circoscritto il rogo nella zona di Platamona, alle porte di Sassari. La Coldiretti intanto ha chiesto che venga proclamato lo stato di calamità naturale per le zone colpite dagli incendi. Sabato i funerali di Mario Piu e Antioco Serra, le due vittime di questi giorni. Una delle zone più colpite anche in queste ultime ore resta il sassarese, dove giovedì si sono contati due morti: a Pozzomaggiore, dove un allevatore, Mario Piu, 58 anni, è rimasto carbonizzato mentre tentava di mettere in salvo il proprio gregge, e a Mores, dove è morto stroncato da un malore mentre scappava dalle fiamme un altro allevatore, Antioco Serra, 57 anni. Altri roghi stanno riprendendo nelle zone già percorse nel Nuorese, in Gallura, nell'Oristanese, in particolare nei pressi del Monte Arci, e e nel Sulcis, Flumini Maggiore e Arbus. Sul posto hanno operato per ore i Canadair della Protezione civile e i mezzi regionali antincendio oltre a un esercito di 1.500 uomini, tra vigili del fuoco, Corpo forestale, Ente foreste e volontari. «Le alte temperature e il cambio di vento, da scirocco a maestrale, ci dicono che anche oggi sarà una giornata difficile» ha sottolineato il direttore generale del servizio di Protezione civile della Regione Giorgio Cicalò.Ora la situazione in Sardegna tuttavia è sotto controllo. Tutti gli incendi sono stati spenti ma, soprattutto a causa delle alte temperature, c’è il rischio di nuovi focolai, da un momento all’altro, per questo i vigili del fuoco presidiano il territorio: «Questa mattina all’alba i mezzi aerei e gli uomini a terra hanno spento gli ultimi focolai in tutte le aree che ieri sono state percorse dal fuoco e sono in fase di bonifica, non ci sono focolai particolarmente attivi», spiega il direttore regionale dei vigili del fuoco Sergio Mistretta, avvertendo: «Purtroppo la temperatura molto alta c’è il rischio che la brace covi sotto la macchia mediterranea ed è possibile una recrudescenza». Quindi «per adesso in Sardegna la situazione è sotto controllo ma a causa delle elevate temperature e soprattutto quando si alzerà il vento, ci lascia in preoccupazione, massima allerta che durerà fino alla normalizzazione delle condizioni ambientali. Il raddoppio del turno è stato disposto sine die, speriamo che tra domani e dopodomani calino le temperature». Mistretta rassicura riguardo ai pericoli per la popolazione: «I residenti non corrono rischi perchè i paesi non sono mai veramente minacciati. In caso di incendio turisti invece devono stare in spiaggia: è il luogo più sicuro non devono assolutamente allontanarsi, prendere la macchina e fuggire, rischiano di andare in braccio alla fiamme. Così è successo per le vittime degli incendi nell’ultimo ventennio. La paura non deve prendere il sopravvento - raccomanda - e devono restare in spiaggia».

23 luglio 2009

Caso di razzismo a Torino contro donna nigeriana

Beatrice I., 33 anni, di origine nigeriana, ha denunciato di essere stata picchiata in un giardino pubblico, a Torino, da tre persone e presenterà una denuncia spiegando che all'origine dell'aggressione non sono estranei elementi di razzismo. La signora, sposata con un pittore italiano, Aurelio M., è madre di due figli. Il 15 luglio ha portato il primogenito, 7 anni, con problemi di autismo ai giardinetti tra via Osasco e via Rivalta, in borgo San Paolo. Il ragazzino ha tirato un sasso verso un gruppo di persone colpendo un uomo di 86 anni. La donna si è immediatamente scusata spiegando anche la situazione ai presenti, ma è stata aspramente rimproverata: «Porta quel bastardo di tuo figlio in manicomio» e «torna al tuo paese» sarebbero le frasi che, secondo il suo racconto, le sono state rivolte. Un uomo, poi, l'ha percossa con una pietra, e altri due sarebbero passati dalle parole alle vie di fatto. La donna ha riportato lesioni che sono state giudicate guaribili in dieci giorni. La polizia è intervenuta e ha identificato tutti i presenti e ha denunciato un uomo di 68 anni per tentate lesioni aggravate.

21 luglio 2009

Gb, muore a 22 anni per cirrosi epatica

Le regole sono regole. Anche quando si tratta di un ragazzo di 22 anni. Almeno per i medici inglesi. Già perché Gary Reinbach è morto per una cirrosi epatica che gli ha distrutto il fegato. L'unica maniera per salvarlo sarebbe stato un trapianto. Ma Reinbach era un alcolizzato e, siccome non ha dimostrato di poter stare sobrio per più di sei mesi, l'operazione gli è stata negata. La madre è stata con lui fino all'ultimo momento. E proprio a lei l'ultima supplica: «Ti prego mamma aiutami, non voglio morire». Gary, originario di Dagenham in Essex, ha cominciato a bere a 13 anni, subito dopo la separazione dei genitori. A 16 anni ha lasciato la scuola e ha ottenuto un lavoro come vetrinista. Dopo pochi mesi è stato licenziato a causa dei suoi problemi con l'alcol. La patologia è degenerata. Tanto che nell'ultimo periodo il ragazzo beveva almeno una bottiglia di vodka al giorno. Non si è accorto che si stava ammalando. Circa due mesi fa, Reinbach è stato ricoverato all'University College Hospital. La diagnosi era chiara: cirrosi epatica. Il giovane è stato sottoposto a tutte le terapie d'avanguardia. Ma le sue condizioni peggioravano ogni giorno. Fino a quando i medici non hanno lasciato spazio alle speranze: «Solo un trapianto può salvarlo». Ed ecco che comincia l'agonia. Secondo le regole del centro nazionale trapianti inglese, il paziente, per ricevere un fegato nuovo, deve dimostrare di essere stato sobrio per almeno sei mesi. Il ragazzo, però, non ha avuto il tempo visto che è stato ricoverato per dieci settimane. Il professor Rajiv Jalan ha cercato di intercedere: «Il ragazzo dovrebbe avere una seconda chance», ma non c'è stato nulla da fare. Il giovane è morto lunedì. Tra le braccia della madre che aveva supplicato: «Ti prego mamma aiutami, non voglio morire». E proprio lei adesso è passata all'attacco. «Sono regole davvero ingiuste. Non dico che si dovrebbe effettuare un trapianto a chi si fa del male da solo, ma per persone come Gary, che ha fatto un errore, ma a cui non è stata concessa una seconda possibilità», ha detto all'Evening Standard, Madeline Hanshaw. «Finora non sono state fatte molte ricerche sui giovani e l'alcol e sull'effetto che questo fenomeno ha sulla salute nel nostro Paese», ha dichiarato un portavoce di Alcohol Concern, un'associazione contro l'alcolismo, che ha aggiunto: «Le statistiche dimostrano che sempre più persone contraggono malattie al fegato dopo i 30 anni e se un numero crescente di adolescenti beve, la gente si ammalerà ancora più giovane».

P.S= come possiamo vedere secondo me le magagne non esistono solo in Italia!

17 luglio 2009

Il Papa scivola e si frattura il polso

Terminata l'operazione per la frattura al polso destro, Benedetto XVI ha lasciato l'ospedale Umberto Parini di Aosta per fare rientro a Les Combes, dove continuerà a trascorrere le vacanze. Ha salutato con il braccio sinistro e sorriso ai giornalisti che lo attendevano all'uscita, tra gli applausi di curiosi e turisti. È apparso molto sereno e in buono stato di salute. Al polso gli è stato applicato un tutore gessato, che dovrà tenere per un mese. «Benedetto XVI torna alla villetta nel pomeriggio - aveva annunciato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi -. Per quanto riguarda i programmi dei prossimi giorni vedremo passo passo, ma speriamo possano essere confermati». Domenica il Papa è atteso a Romano Canavese, cittadina natale del segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone, ed è confermata, sempre per domenica, la recita dell'Angelus. I medici dell'ospedale di Aosta, dove Benedetto XVI è stato ricoverato dopo una caduta nel suo bagno della villetta di Les Combes, hanno escluso che abbia avuto un malore. Si è trattato di una caduta accidentale, ha detto il direttore sanitario dell'"Umberto Parini", Pierluigi Berti. «Cadendo accidentalmente nella sua residenza, ha riportato una frattura scomposta del polso destro - ha detto il medico personale del Papa, Patrizio Polisca -. Sua Santità è stato perciò sottoposto a intervento di riduzione e osteosintesi in anestesia loco-regionale, con applicazione di tutore gessato presso l'ospedale di Aosta». Il Papa è stato sottoposto a un intervento che tecnicamente si chiama "a cielo coperto": consiste nell'infilare due ferri nel polso e mettere in trazione la frattura, senza effettuare tagli, in anestesia locale. I medici sperano di dimettere il Pontefice già venerdì sera. «L'intervento, durato circa 20 minuti - ha spiegato il primario di ortopedia che lo ha operato, Manuel Mancini -, consentirà un ottimo allineamento della frattura e una ripresa al cento per cento. Gli è stato applicato un immobilizzatore in vetroresina che dovrà tenere 30 giorni e potrà tornare a suonare il piano dopo un ciclo di riabilitazione».

15 luglio 2009

il ddl Alfano: Incostituzionale!!!

Una bocciatura senza appello. La Sesta Commissione del Csm lancia il suo allarme sul ddl Alfano che riforma il processo penale e che è all'esame del Senato. Viola almeno quattro principi costituzionali, a cominciare da quello sull'obbligatorietà dell'azione penale, e avrà effetti «devastanti» sull'«efficacia» delle indagini. E inoltre, «rafforzando la dipendenza della polizia giudiziaria dal potere esecutivo» e al tempo stesso «estromettendo il pm dalle indagini», potrebbe permettere al governo di controllare o quanto meno di condizionare l'azione penale. Il no di Palazzo dei Marescialli è contenuto in un parere approvato all'unanimità, al di là di un unico punto sul quale si è registrato il dissenso del togato di Magistratura Indipendente, Antonio Patrono. Un documento molto lungo (18 pagine) e tecnico. E che sia pure in forma non esplicita pone dubbi di costituzionalità su alcune delle norme. È il caso soprattutto della disposizione che ridisegna i rapporti tra polizia giudiziaria e pm, dando alla prima ampia autonomia nell'acquisizione e ricerca delle notizie di reato, e che - secondo i consiglieri - comprime e indebolisce il ruolo del pubblico ministero. Ci saranno ricadute negative sia sul controllo di legalità sia sulla stessa obbligatorietà dell'azione penale, che la Costituzione affida al pm come organo di garanzia, avverte la Commissione.
Il parere, che in Commissione è stato approvato con procedura d'urgenza, potrebbe essere discusso già giovedì dal plenum di Palazzo dei Marescialli, dove sarà portato con procedura d'urgenza. E mette sotto accusa le norme-chiave del provvedimento che riguarda il processo penale e non le intercettazioni (oggetto di un altro ddl), a cominciare appunto da quella che ridisegna i rapporti tra pubblico ministero e polizia giudiziaria. Oltre all'obbligatorietà dell'azione penale, le norme all'esame del Senato -secondo i consiglieri- violano i principi costituzionali del giudice naturale (articolo 25), della ragionevole durata dei processi (articolo 111), e il contenuto dell'articolo 109 della Carta, secondo cui l'autorità giudiziaria dispone direttamente della polizia giudiziaria. E inoltre la stessa ratio della norma su cui si appuntano i maggiori strali dei consiglieri è «in conflitto» con il ruolo che la Costituzione assegna al pm di «garante della legalità dell'azione penale e dei diritti dell'indagato e dell'imputato». Non a caso tra le conseguenze negative del ddl, i consiglieri indicano anche la «minor tutela degli interessi della difesa», oltre alla «dilatazione» dei tempi dei procedimenti.

14 luglio 2009

Oggi Sciopero!!!


Adriano Smaldone aderisce all'appello di Diritto alla Rete contro il d.d.l. Alfano che imbavaglia la rete.Il cosiddetto obbligo di rettifica, pensato sessant'anni fa per la stampa, se imposto a tutti i blog e con le pesanti sanzioni pecuniarie previste, metterebbe di fatto un silenziatore alle conversazioni on line e alla libera espressione in Internet.



P.S= http://dirittoallarete.ning.com/ registrati anche tu!!!

13 luglio 2009

La moglie strangola il marito pugile: Arrestata!


Lei è Amanda, una ragazza che osserva la vita dall’alto, un tacco dodici per capirsi, possiede unghie che sembra­no graffiti e mastica volumino si bubble gum. Ha 23 anni, brasiliana del New Jersey, emana quel tocco di esotismo e spregiudicatezza che fa im pazzire gli uomini. Lui è, anzi era, l’ex pugile Arturo Gatti, il campione del mondo che pia ce alla gente, quello che anche da sconfitto aveva la fila da vanti allo spogliatoio perché il pubblico ti premia se hai fega to. E Arturo ne aveva. Se paga vi il biglietto la soddisfazione era garantita. Amanda ieri ha trascorso la sua prima notte dentro ad una cella da qual che parte nel nordest brasilia no. Accusa di omicidio. Artu ro invece è cadavere dentro la morgue di Porto de Galinhas, Stato di Pernambuco. La poli zia l’ha trovato sul pavimento di una stanza al Dorisol, il re sort di lusso dove i due, secon do i propositi, erano andati a trascorrere una seconda luna di miele. Forse un litigio, forse un bic chiere di troppo. Arturo lo hanno trovato a terra, presu mibilmente strangolato dalla tracolla di una borsa, con un paio di evidenti ecchimosi sul collo e sulla testa, come se qualcuno lo avesse prima col pito e poi, approfittando di lui esanime, lo avesse soffocato. Amanda Rodrigues, la signora Gatti solo da due anni, ha da to l’allarme tenendo in brac cio il figlioletto di appena die ci mesi. Lo ha fatto raccontan do di aver trovato il marito in quello stato al suo risveglio. La polizia non le ha creduto. Sono bastate un paio di con traddizioni per far scattare l’ar resto. Arturo Gatti era uno degli sportivi più amati in America. Non sarà ricordato come il più grande della boxe e neppu re quello col pugno più pesan te. Però era di certo il più co raggioso. Un coraggio che ave va pagato trasformando la sua faccia insolente da canadese con nonni napoletani in una goffa maschera di sofferenza e cuciture. Era stato per quattro volte pugile dell’anno, aveva vinto il mondiale superpiuma ma aveva perso sempre i match della vita. De La Hoya, Maywe ather, Manfredy. Però erano feroci duelli dove non il titolo, ma la vita intera sembrava in palio. Anche contro il nostro Gianluca Branco, ad Atlantic City, cinque anni fa, ne era sca turito un corpo a corpo emo zionante. Vinto da Arturo. E quando sei così sul ring, sei così nella vita. Amico di Artu ro, storico della boxe, Dan Ra fael ci racconta: «Arturo, co me tanti pugili, aveva dei pro blemi. Combatteva i suoi de moni, ma era una persona dol ce, squisita. Uno che avresti voluto avere come amico».

10 luglio 2009

Primo cellulare Made in Africa

Mentre al summit del G8 oggi si parla di Africa e di aiuti al continente, con una serie di "rimbalzi" degni di Internet - dal caratteristico sito di notizie economiche Supermarket attraverso l'agenzia Misna arriva la notizia del primo cellulare interamente prodotto, appunto, in Africa. Nella fattispecie in Zambia, dove il gruppo Melcome ha dato vita a MMobile, la prima fabbrica per l'assemblaggio di telefoni cellulari di tutto il continente, che avrebbe già prodotto ben 10 mila pezzi pronti per la consegna in Zimbabwe e altri 30 mila commissionati sarebbero già in lavorazione. Fondata pochi mesi fa nella capitale del Paese, a Lusaka il 12 marzo del 2009 (qui le foto, bellissime), la MMobile ha creato il marchio di cellulari M-Tech con l’ambizioso obiettivo di offrire un’alternativa africana ai consumatori del continente inondati di cellulari stranieri. Lo stabilimento, il cui costo complessivo è di 7 milioni di euro, è come detto opera dell’azienda di telecomunicazioni del gruppo zambiano Melcome in collaborazione con il governo e l’Agenzia di cooperazione del Giappone. A progetto completo si prevede una forza lavoro di 250 persone, producono diversi modelli, tra cui l’MM300 (foto in alto), con radio, connettività gsm e schermo a colori (qui trovate tutte le specifiche tecniche), venduto a un prezzo corrispondente a 18 euro, una cifra ritenuta però ancora troppo alta per il cittadino medio del Paese che può avere un cellulare straniero per circa 7 euro dall’operatore telefonico Zain Zambia. Ma la Melcome aspira a esportare nei prossimi mesi i suoi prodotti in tutti i Paesi dell’Africa australe. E non solo telefonini. Come spiegano dall'azienda: "Con il marchio M-Tech vogliamo lanciarci nella produzione di altri prodotti di information technology e telefonia da vendere nel mercato africano".

9 luglio 2009

Via libera! al festival hard a Venezia

Il pd Massimo Cacciari, contrario all’approdo a Venezia di Erotica 2009: «Por­terebbe alla rimozione dei freni inibitori». Dall’altra un nugolo di pornostar, da Milly D’Abbrac cio a Vittoria Risi, da Valentine Demy a Sofia Gucci, paladine del festival dell’hard giunto alla sua 15a edizione: «Cacciari ven ga a vederci e capirà che non c’entriamo niente con la prosti tuzione ». In mezzo una batta glia a colpi di ordinanze e ricor si conclusasi ieri, parrebbe, con una sentenza del Tar e il via libe ra alla manifestazione: la fiera del sesso si terrà da oggi a do menica a Marghera. Come da programma. Unica prescrizione (comunicano gli organizzato ri): il versamento di 10.000 eu ro nelle casse comunali per i servizi di polizia municipale. Ul timo ostacolo da superare (sot tolinea il comandante dei vigili Marco Agostini): l’esame di agi bilità della tensostruttura, la stessa usata per i concerti dei grandi, prevista per oggi. La polemica è iniziata una de cina di giorni fa. Dopo Roma e Bari hanno confermato la tappa a Venezia. Ma dalla muni cipalità di Marghera, in prima linea il presidente di Rifonda zione Renato Panciera, si è leva to un altolà: «Quella manifesta zione compromette il nostro la voro anti-prostituzione». Dello stesso parere la Cgil donne. Il sindaco Cacciari ha così raccol to i malumori. Prima ha prova to a traslocare la fiera al Terra glio scontrandosi con i residen ti. Lunedì sera ha firmato un’or dinanza con la quale ha negato alla Geat Srl la licenza di pubbli co intrattenimento. Le motiva zioni del divieto: «tutelare le condizioni di vivibilità dell’abi tato di Marghera» e scongiura re «un potenziale pericolo per la sicurezza urbana». Vale a di re: «La manifestazione — si leg ge — può attrarre numeroso pubblico. E per le sue peculiari caratteristiche, prevedendosi 'l’attiva partecipazione degli spettatori', è inevitabile l’attiva zione di meccanismi di rimozio ne dei freni inibitori». Il riferi mento va quindi alla «settanti na di prostitute presenti nella stessa zona e nello stesso ora rio » della manifestazione. E agli alti costi del servizio di vigilan za «che resterebbe a carico del­l’amministrazione comunale». L’ordinanza ha incassato le critiche degli «assessori rosa» della giunta Cacciari: da Laura Fincato a Mara Rumiz. Ma an che di Vladimir Luxuria, Tinto Brass. Quindi è stata impugna ta dagli organizzatori che han no presentato ricorso al Tar del Veneto puntando sul «ruolo di censore» assunto dal sindaco in base ai nuovi poteri: «L’ordi nanza segna il passaggio dallo stato di diritto allo stato etico», ha affermato il portavoce Emilio Magliano. I tempi per un ricorso al Consi glio di Stato non ci sono: «Trop po intelligente, Cacciari, per in filarsi poi in questa strada», ha detto l’assessore ai Lavori pub blici Laura Fincato, parlando di «boomerang culturale». «Non capisco ma mi adeguo». Questa mattina Erotica 2009 si troverà però a dover affrontare l’esame di agibilità. Quindi a garantire alcune prescrizioni di ordine pubblico. «Ad esempio che l’uscita delle 'artiste' — 'tra vir­golette', sottolinea Agostini — non sia la stessa del pubblico». Come dire: la partita non è an cora del tutto chiusa.

8 luglio 2009

I vari argomenti del G8 de l'Aquila

I segnali positivi ci sono. Ma la situazione economica mondiale rimane «incerta» con «rischi significativi per la stabilità». Per questo i Paesi si impegnano a fare «tutti i passi necessari per sostenere la domanda e ripristinare la crescita», mantenendo «liberi e aperti i mercati» e respingendo «il protezionismo di ogni genere» . È questo il messaggio principale contenuto nella dichiarazione economica approvata durante la prima giornata del G8 dell'Aquila. Nuove regole globali, lotta ai paradisi fiscali e attenzione al lavoro e al sociale sono le altre priorità toccate dal documento. I Grandi sottolineano «i progressi raggiunti finora nel ripristinare la fiducia, stabilizzare il settore finanziario e fornire lo stimolo per sostenere la crescita e per creare posti di lavoro», ma «la situazione rimane incerta e rimangono rischi significativi per la stabilità economica e finanziaria». Le misure dei governi a sostegno dell'economia, che gli stessi si impegnano a continuare a fornire, «hanno avuto un impatto sulle finanze pubbliche». Per questo i Grandi si impegnano «ad assicurare la sostenibilità fiscale a medio termine». Inoltre si ribadisce l'assistenza del Fondo Monetario Internazionale a preparare «strategie di uscita» una volta che la ripresa sarà assicurata. I capi di Stato e di governo affermano il loro impegno a raggiungere una chiusura positiva della riforma dell'Organizzazione mondiale del commercio in maniera «rapida, ambiziosa, equilibrata e ampia». La lotta all'evasione fiscale assume dimensioni internazionali: «Non possiamo continuare a tollerare - dicono i Grandi - grossi ammontari di capitali nascosti per evadere il fisco». Tanto più in questo momento in cui la fiscalità gioca un ruolo importante per sostenere la ripresa. Ruolo fondamentale è affidato all'Ocse, l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico che ha già stilato le black list sui paradisi, alla quale si chiede di affrontare «rapidamente queste sfide e proporre ulteriori passi» in vista del prossimo G20 finanziario. Si parla anche delle ipotesi di 'scudo fiscale', le misure per agevolare il rimpatrio di capitali detenuti illegalmente all'estero, sottolineando «la necessità di definire un quadro di discussione per i Paesi interessati». I Grandi rinnovano il loro impegno all'applicazione di norme e principi comuni di «correttezza, integrità e trasparenza» coinvolgendo il G20 nella strategia definita dal "Lecce Framework", il quadro di regole promosso dalla presidenza italiana e dal ministro Tremonti nel recente vertice. Il G8 si impegna a anche a mantenere gli impegni presi nei vertici di Washington e Londra per riformare la regolamentazione finanziaria e stabilire norme più stringenti fra cui il controllo sugli hedge funds e i tetti agli stipendi dei manager. Per «assicurare una ripresa economica durevole» è necessario «risanare il settore finanziario anche stabilizzando i mercati finanziari e regolamentare l'attività bancaria». I leader del G8 si impegnano a «raggiungere un accordo globale, ambizioso e onnicompresivo a Copenhagen» sul cambiamento climatico. È quanto si legge nel documento finale in cui si ribadiscono gli obiettivi Onu di ridurre di almeno il 50% le emissioni di gas serra entro il 2050. Gli Otto riaffermano anche la possibilità che questo impegno si traduca per i paesi industrializzati in «una riduzione dell'80% o più entro il 2050», e riconoscono «l'approccio scientifico secondo cui l'aumento medio globale della temperatura al di sopra dei livelli pre-industriali non dovrà eccedere i 2 gradi centigradi». Insieme a questi obiettivi a lungo termine i Grandi si impegnano a «un insieme di azioni forti e di riduzioni a medio termine». Secondo quanto affermato da Berlusconi, fra i partecipanti del G8 c'è un accordo sostanziale sul clima, ora bisogna «verificare» se sia possibile un'intesa con India e Cina (pronte a dare battaglia sulla riduzione dei gas serra). Via libera dai leader del G8 anche alla dichiarazione su «Sviluppo e Africa: per una globalizzazione sostenibile e inclusiva». Gli Otto si impegnano a mitigare l'impatto della crisi economica mondiale sui Paesi poveri e a «rinnovare tutti gli impegni, in particolare verso l'Africa» e gli sforzi per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo Onu del Millennio entro il 2015. Secondo i Grandi, è necessario porre «l'agricoltura e la sicurezza alimentare al centro dell'agenda internazionale». I progressi «nello sradicamento della povertà - si legge - possono essere raggiunti solo se la crescita economica e il cambiamento climatico, attraverso un ambizioso accordo a Copenaghen» sono perseguiti in maniera congiunta.

7 luglio 2009

Jackson, folla di fan e vip per l'addio


Michael Jackson - Thriller videoclip

Alle quattro del pomeriggio ora italiana (le sette del mattino a Los Angeles) una colonna di Land Rover nere dai vetri oscurati noleggiate per l'occasione trasporterà la famiglia Jackson dalla grande casa di Encino, nella San Fernando Valley, al cimitero di Forest Lawn a Hollywood, dove un'ora dopo comincerà il funerale in forma privata di Michael Jackson. Poi, a sorpresa, al contrario di quello che era stato annunciato finora, la bara con il corpo del re del Pop verrà trasportata al palazzetto dello sport Staples Center dove si svolgerà alle dieci ora di Los Angeles (le sette di sera in Italia) il "Memorial" di vago sapore circense voluto dalla famiglia e dal promoter AEG in onore di Jackson. Un'ora e mezza di show per circa ventimila tra ospiti e giornalisti che verrà trasmessa in diretta in mondovisione (nel nostro Paese in onda su Italia 1, diretta Internet su www.corriere.it) e si preannuncia come uno degli eventi televisivi più seguiti della storia. La lista degli ospiti famosi, confermata da poche ore, è lunga: musicisti come Mariah Carey, Usher, Stevie Wonder, Berry Gordy, Jennifer Hudson, John Mayer (unico bianco), Lionel Richie, Smokey Robinson. Personaggi dello sport come i giocatori di basket Kobe Bryant e Magic Johnson, il presente e il passato dei Los Angeles Lakers che giocano proprio allo Staples Center. Poi attivisti delle lotte per i diritti civili dei neri come Jesse Jackson, il reverendo Al Sharpton, Martin III e Bernice King (figli di Martin Luther). Un nome che sorprende è quello di Shaheen Jafargholi (finalista di quel reality canterino, Britain's Got Talent, che ha reso famosa su scala globale la signorina Susan Boyle). Ci sarà anche Brooke Shields, amica storica di Jackson.

6 luglio 2009

Avviso: Evento importante!!

buonasera a tutti in questo giorno il blog rimane chiuso per un evento molto importante ( i miei 18 anni) , ma domani continuerà in suo lavoro giornaliero quello di pubblicare post! A domani

3 luglio 2009

Il Tg spagnolo censurato su You Tube

Questo video che avete visto è stato censurato sia su Youtube che su Facebook. Si tratta di un telegiornale della tv spagnola “La Cuatro”, andato in onda il 5 giugno scorso, che parla degli scandali di Silvio Berlusconi e delle foto di Villa Certosa pubblicate dal quotidiano “El Pais”.Questo servizio, appena 24 ore dopo, è stato caricato su Youtube, ma qualche giorno dopo è stato oscurato, e con lui i commenti dei lettori, perché si dice viola le norme della community. Mi pare abbastanza strano, non trovate anche voi?Una cosa è certa: internet è sotto controllo del governo, che vuole limitare la libertà d’espressione che la rete fornisce.Diffondete immediatamente questo video. La gente deve sapere!

P.S. Ringrazio il blog di Diego Garcia (www.diegogarciablog.blogspot.com) per l'autorizzazione al post

2 luglio 2009

Jackson, potente anestetico trovato accanto al letto

Potrebbe finire con un'incriminazione per omicidio preterintenzionale il giallo sulla misteriosa morte di Michael Jackson. Mentre si aspettano i risultati dell'autopsia e degli esami tossicologici, che dovrebbero fare chiarezza sulle cause del decesso, le autorità californiane stanno cercando il medico – o l'infermiere – che gli avrebbe procurato l'anestetico, additato nelle ultime ore come «il responsabile della sua morte». Secondo l'influente sito gossip della CNN Tmz – il primo a dare la notizia della sua morte - la polizia di Los Angeles avrebbe trovato accanto al letto di Jackson delle fiale di Propofol, un potente farmaco utilizzato come anestetico prima degli interventi chirurgici. Si tratta di un medicinale molto pericoloso, - somministrato solo per via endovenosa negli ospedali e disponibile esclusivamente al personale medico – che spesso viene utilizzato in associazione alla lidocaina, trovata accanto al corpo di Jackson. Uno degli effetti collaterali dell'anestetico, se assunto insieme ad altri analgesici, è proprio l'arresto cardiaco. Ma il farmaco è così potente da poter provocare un infarto anche se assunto da solo. L'ex infermiera del cantante, Cherilyn Lee, ha dichiarato allo show Good Morning America della ABC che Jackson le chiese di procurargli il Propofol per curare la sua insonnia, ma ha negato di aver soddisfatto la sua richiesta. «Non è possibile che quel farmaco sia stato prescritto per uso domestico», teorizza la ABC, secondo cui, «chiunque l'abbia procurato a Jackson, rischia l'accusa di omicidio». Intanto sui media americani sono apparse le foto di Arnold Klein, dermatologo e amico della star, nonché presunto padre biologico dei suoi tre figli, Michael Joseph, Paris Michael Katherine, e Prince Michael II. La polizia di Los Angeles vorrebbe interrogarlo in merito alle ricette mediche da lui dispensate a Jackson. Che, sempre secondo fonti del suo entourage, spendeva fino a 50mila dollari (oltre 35mila euro) al mese in medicinali, tra cui antidolorifici, rilassanti muscolari, sedativi e antidepressivi. Secondo il New York Post Klein avrebbe firmato molte di quelle prescrizioni, effettuandole non a nome dell'artista, ma dei suoi infermieri o assistenti. Alcune recavano addirittura il nome di Omar Adams, presunto "alter ego" del cantante. A proposito del suo testamento, oltre ad aver escluso il padre , Michael Jackson avrebbe deciso di affidare la custodia dei suoi figli a sua madre, Katherine, e - in caso di impossibilità - alla cantante e amica Diana Ross. Lo ha riferito la CNN, precisando che il documento è stato pubblicato su internet ed è stato depositato dai legali della famiglia di Jackson.

P.S.=guarda il testamento

1 luglio 2009

Aumenta il bilancio dei morti nella strage di Viareggio

Sono 17 i morti della tragedia di Viareggio Alle 14 vittime registrate martedì si sono aggiunti due bambini ricoverati a Firenze e a Roma e un uomo, deceduto nel reparto di rianimazione dell'ospedale viareggino: era in condizioni gravissime. I due piccoli (quello ricoverato a Firenze aveva 2 anni e mezzo) avevano entrambi ustioni sul 90% del corpo. Nel policlinico di Lido di Camaiore sono ricoverate sei persone, di cui una in rianimazione, altri cinque feriti sono in altri reparti (due in pediatria). Gli altri feriti sono ricoverati in altri ospedali: cinque a Pisa, tre a Torino, Milano, Genova, due a Cesena e Carrara, uno a Massa, Parma, Padova. Continuano intanto le ricerche dei dispersi. All'appello dovrebbe mancare una sola persona, ma secondo testimoni sotto le macerie potrebbero esserci due persone. La Regione Toscana ha chiesto lo stato di emergenza nazionale e di attivare in tempi brevi le risorse necessarie per gli interventi di ricostruzione. Il presidente Claudio Martini ha inviato una lettera a Guido Bertolaso, capo del dipartimento della Protezione civile per chiedere un intervento tempestivo. Sul luogo del disastro vanno avanti gli interventi di messa in sicurezza. Nella notte i vigili del fuoco hanno svuotato sei cisterne cariche di gpl. Le operazioni alla stazione di Viareggio andranno avanti probabilmente per tutta la giornata, perché dei quattro vagoni che si sono rovesciati sui binari tre sono ancora carichi di gpl: sarà la fase più delicata dell'operazione. Va avanti l'inchiesta della magistratura per scoprire le cause del disastro. Il ministro dei Trasporti Altero Matteoli ha riferito alla Camera che un asse del carro cisterna da cui è fuoriuscito il gpl che ha provocato l'esplosione si è spezzato e la superficie di rottura presenta «un aspetto liscio con tracce di ruggine». Il ministro ha spiegato che sono stati condotti i primi accertamenti su una «sala montata» (vale a dire il complesso composto dall'asse e delle ruote) del primo carro, quello che si è ribaltato. L'asse si è spezzato nella parte che sporge dalla ruota (il "fusello"), coperta dalla boccola, la quale consente all'asse stesso e alle ruote di girare. La sezione di rottura, ha detto il ministro, ha evidenziato una «cricca esterna», cioè una fenditura sottile e profonda, «che ha portato la sezione esistente a ridursi notevolmente fino al totale cedimento». La superficie di rottura, poi, è «liscia con tracce di ruggine». In presenza dell'autorità giudiziaria, ha affermato ancora Matteoli, «è stato aperto il coperchio della boccola che si è distaccata, per rilevare la sigla presente sulla testata del fusello, relativo agli ultimi ultrasuoni eseguiti sull'asse». Questi controlli con gli ultrasuoni servono proprio a verificare l'integrità dell'asse. La notte è trascorsa tranquilla per i circa mille sfollati, di cui 300 ospitati in case di amici, alberghi messi a disposizione dal Comune, nella palestra di una scuola dove è stata allestita anche una mensa, o nella tendopoli alzata davanti al Comune. Chi abita nella "zona rossa", confermano dalla protezione civile, non potrà tornare nelle proprie case fino a quando il gas che si trovava nei vagoni cisterna non sarà stato travasato completamente.