29 maggio 2009

A.N.I.Ma.S.S. - Malati Sindrome di Sjongren

Di questa sindrome di Sjongren non ne avevo mai sentito parlare sino ad un paio di sere fa, quando un amico ha raccontato a me e ad altri che sua moglie ne era affetta.E' una sindrome terribile, gravemente invalidante, e praticamente sconosciuta.Le persone che ne sono colpite hanno bisogno di un'assistenza continua, che allo stato è delegata ai famigliari e ai volontari.Per questo mi permetto di fare un appello ai miei amici di blog ed anche ai visitatori occasionali per diffondere la conoscenza di questa sindrome.
Se potete pubblicate questo post nei vostri blog, o linkatelo o segnalatelo affinchè il maggior numero di persone vengano a conoscenza di questa malattia e magari si giunga ad una maggiore sensibilizzazione delle istituzioni sanitarie.

Brevemente, qui sotto ve ne elenco i principali sintomi:

La Sindrome di Sjongren è una grave patologia degenerativa sistemica fino ad oggi poco conosciuta ma è un problema sociale. Non è guaribile; provoca secchezza degli occhi, bocca, aggredisce pancreas, fegato, cuore, stomaco, apparato osteoarticolare, cardiovascolare e può associarsi a malattie autoimmuni quali, artrite reumatoide, sindrome fibromialgica, les, vasculiti, tiroidite di Hashimoto, o degenerare in linfoma, ecc.

Per saperne di più vi invito a visitare il sito:

www.csgalileo.com/animass

ede A.N.I.Ma.S.S. - Malati Sindrome di Sjongren, via S.Chiara, 6 - 37129 Verona

Tel./fax 045 9580027 – Cell. 333 8386993

email animass.sjogren@fastwebnet.it

28 maggio 2009

Il Barça sul tetto d'Europa


'Olimpico profuma di Champions. Ma festeggiano solo gli spagnoli del Barcellona che salgono sul tetto d'Europa grazie a due gol: Eto'o nel primo tempo, poi Messi di testa nel secondo tempo. E il mister Guardiola si leva l'ennesima soddisfazione dell'anno: dopo la Coppa del re, il Campionato, adesso la Champions. Vinta proprio contro il Manchester del vecchio maestro Ferguson, una squadra mai realmente in partita. E Guardiola trova il tempo per regalare anche una lezione di stile al mondo del calcio italiano. All'intervista in diretta tv il primo ringraziamento e la prima dedica di questa coppa (sua e della squadra) è per Maldini: «Dedico questa Champions al calcio italiano e a Paolo Maldini, che non si preoccupi perchè ha l'ammirazione di tutta l'Europa. La gioia è grande - ha aggiunto Guardiola - è stato un piacere vincerla a Roma , un abbraccio a tutti gli italiani». Inizia la partita. Barcellona contratto, non si sblocca. Cristiano Ronaldo è padrone del campo. Dopo due minuti una sua punizione centrale ma violenta provoca la goffa reazione di Valdes: Piquè salva in angolo. Il Barça è in affanno. Al 7' e al 9' altre due graffi dell'asso portoghese che però non fruttano il vantaggio a Ferguson. Vantaggio che a sorpresa arriva per gli uomini di Guardiola: Eto'o fugge sulla fascia, salta Vidic e batte Van der Sar, che si fa sorprendere sul suo palo: 1-0. Esplode la curva sud, quella riservata ai tifosi catalani. Il Manchester cerca di riprendersi dalla botta ma Cristiano Ronaldo e Giggs non affondano e il Barcellona sembra più tranquillo in campo. Rooney in difficoltà, Park non morde e Ronaldo sembra aver perso lo smalto dell'inizio. Gli uomini di Guardiola salgono in cattedra e tengono in mano il pallino del gioco per primo tempo che si conclude sull'1-0 per gli spagnoli sugli inglesi. Si riparte. Nel Man-U entra Tevez al posto di Anderson. Ma al 49' è Henry dopo una splendida cavalcata sulla fascia e un paio di dribbling a tirare sul portiere Van der Sar invece che girare al centro a Messi. Messi che due minuti dopo, lanciato a rete, chiede un rigore per una spinta da dietro in area. Il Barça non molla. Fallo su Iniesta e punizione dal limite. Calcia Xavi: il palo salva il Manchester dal raddoppio blaugrana. Lo United prova a ripartire: Park non arriva sul cross invitante dalla destra di Rooney. Poi un fuorigioco di Cristiano Ronaldo. Lo United dà timidi segnali di ripresa dopo un inizio di secondo tempo in apnea. Ma manca l'energia. Al 66 Ferguson, in piedi, prova a cambiare ancora: fuori Park, entra Berbatov. Ma la svolta della partita arriva due minuti dopo: al '70 cross calibrato dalla destra di Xavi, Messi di testa mette dentro il 2-0. Il Manchester non cede: grande parata di Valdes su Cristiano Ronaldo, da pochi centimetri. Ma il pallone d'oro è nervoso: brutto fallo su Puyol. Giggs non gira: Ferguson prova con la vecchia guardia, in campo Schoels. Intanto il re di Spagna ci crede e fa cambiare il protocollo: alla fine del primo tempo fa organizzare una visita alla squadra catalana a fine partita, nello spogliatoio. Gli inglesi in campo non producono un bel gioco: un altro brutto fallo del neo entrato Scholes che viene ammonito per gioco scorretto. Il re ha ragione: la partita è segnata. Puyol sbaglia solo davanti a Van der sar, che lo ferma. Il Manchester non crea più niente. Tre minuti di recupero e il fischio dello svizzero Busacca rende vero il sogno del Barcellona. Esplode la gioia dei blaugrana. Il Barça è campione d'Europa. Per la terza volta nella sua storia. Il capitano Puyol alza la coppa sotto il cielo di Roma. Esplode la festa. Il profumo di Champions va a Barcellona. A Manchester resta l'amarezza della sconfitta.

26 maggio 2009

Ciao

Gianni Celeste: Ciao (completa) + Povero Gabbiano (1 strofa)

Sera. A causa di un incidente (non causato da me perché il motorino non lo portavo io) gli ultimi post che vedrete su questo blog saranno solo di musica mi scuso con i lettori del disagio cercherò di riprendermi quando più in fretta possibile. Ciao un bacio a tutti

25 maggio 2009

La Boyle stupisce ancora con «Memory»

Susan Boyle: "Memory"

Un nuovo successo di pubblico e critica che l'ha consacrata star mondiale su YouTube, e un giorno, forse anche delle classifiche discografiche. Susan Boyle ha stupito ancora conquistando i voti al telefono dei telespettatori per la finale del programma tv «Britain's Got Talent», l'equivalente del nostro X-factor. Cantando «Memory» dal musical «Cats», la 48enne ha fornito un'altra straordinaria interpretazione. «Sei una donna speciale, devo dirlo, davvero», ha detto Simon Cowell, uno dei tre giudici della giuria, dopo che la prestazione della Boyle aveva fatto scattare in piedi il pubblico. Con un vestito purpureo, la Boyle è apparsa molto più curata ed elegante della sua prima apparizione allo spettacolo il mese scorso, quando il suo aspetto trasandato e i suoi modi non convenzionali avevano suscitato le risate del pubblico, convinto che non potesse cantare. Stavolta si è presentata in modo molto più curato.«Quale pressione?», ha risposto alla domanda se si sentisse nervosa. «E' stato proprio bello stasera, mi sono proprio divertita ... sono molto felice di essere qui e grazie per il vostro sostegno». La Boyle aveva lasciato i giudici a bocca aperta il mese scorso con la sua interpretazione di "I Dreamed a Dream" da "Les Miserables", diventata quasi all'istante un fenomeno su Internet, guardata più di 60 milioni di volte su YouTube. Già ospite alla tv Usa di personaggi del calibro di Oprah Winfrey e Larry King, ha scherzato sul fatto di non essere mai stata baciata, è diventata un personaggio globale, con un'età e un aspetto così diverse da quelle delle moderne celebrità. Dopo la prestazione di domenica, Cowell si è scusato con la Boyle, dicendo che era stata molto sottovalutata. «Sai, mi voglio scusare per il modo in cui ti abbiamo trattato prima che cantassi la prima volta», ha detto. «Hai fatto sembrare me e tutti gli altri molto stupidi e sono molto felice per te, molto orgoglioso di te».

22 maggio 2009

I lodo di tutto il mondo

Buonasera a tutti. Voglio scrivere queste poche righe per dirvi di cosa parla il video. In poche parole parla dei lodo che s0no stati fatti sulla faccia della Terra , se ce ne sono stati altri potete segnalarli non ci sono problemi. Io questi li chiamo lodo "paraculo" perché appunto salvano il culo alle persone che sono coinvolte in qualche processo. Guardate , ammirate e buon fine settimana a tutti!!

21 maggio 2009

CINQUE DOMANDE PER NAPOLITANO

Il Presidente della Repubblica rappresenta tutti gli italiani. E' la più alta carica dello Stato. Chi la presiede è Giorgio Napolitano. Da cittadino desidero porgli cinque domande. Napolitano la prego di rispondere. La Repubblica Italiana è al collasso economico e politico. Lei è il garante della Repubblica. Se non se la sente di fornire delle spiegazioni per motivi a me sconosciuti si dimetta. Il suo gesto sarà apprezzato.

PRIMA DOMANDA:Perché ha firmato il Lodo Alfano che consente l'impunità a Silvio Berlusconi nel processo Mills?

SECONDA DOMANDA:Perché non si è auto escluso dal Lodo Alfano dato che non risultano reati a Lei imputati?

TERZA DOMANDA:Perché ha firmato il Lodo Alfano in un solo giorno quando invece poteva rimandarlo alle Camere?

QUARTA DOMANDA:Perché ha firmato il Lodo Alfano senza consultare la Corte Costituzionale per un parere preventivo?

QUINTA DOMANDA:Perché ha firmato il Lodo Alfano sapendo che in precedenza era stato bocciato dalla Corte Costituzionale il Lodo Schifani che del Lodo Alfano è una fotocopia?

19 maggio 2009

Il telefonino che si carica col Sole

Il cellulare ora sfrutta l'energia solare: il terzo operatore mobile del Giappone, Softbank, ha presentato a Tokyo il primo telefonino ibrido in grado di ricaricare la batteria per mezzo di speciali pannelli solari, oltre che con la tradizionale alimentazione a corrente elettrica. Il nuovo modello, battezzato Solar Hybrid 936SH e prodotto da Sharp, tra i leader mondiali del fotovoltaico, sarà commercializzato sul mercato nipponico in estate al prezzo di circa 40 mila yen (300 euro al cambio attuale). La principale caratteristica del terminale è rappresentata dalla possibilità di ricaricare la batteria con l'energia solare grazie ai minuscoli pannelli fotovoltaici che sono montati sul coperchio del telefonino, e che permettono, secondo quanto dichiarato dal gestore, di accumulare con dieci minuti di esposizione al sole una carica sufficiente per due ore in standby o un minuto di conversazione. Degna di nota, inoltre, è la possibilità di ricaricare il telefonino automaticamente durante l'uso all'aperto, mentre la vocazione estiva e solare del terminale è ulteriormente sottolineata da uno speciale rivestimento che ne garantisce la totale impermeabilità all'acqua..

18 maggio 2009

Una scoperta particolare scoperta su Francisco Franco


Svelato 'el mas intimo secreto' del Caudillo. Secondo quanto scrive su 'El Mundo' lo scrittore spagnolo Josè Maria Zavala, il Generalissimo Francisco Franco (1892-1975) aveva un solo testicolo. Fonte della notizia riferita da Zavala è Ana Puigvert, nipote dell'urologo del dittatore spagnolo. La donna, lei stessa un'urologa, ha riferito che il nonno Antonio Puigvert, uno specialista di fama che ebbe Franco come paziente, le aveva parlato più volte di questa particolarità. Secondo la ricostruzione di 'El Mundo', era il risultato di una ferita subita da Franco nel 1916 in una battaglia a El Biutz, non lontano da Ceuta. Nella notte tra il 28 e il 29 giugno 1916, durante alcuni scontri della guerra del Rif, Franco, che all'epoca era capitano, guidò un assalto nel corso del quale fu ferito al basso ventre. Lo scrittore e giornalista Zavala, citando diversi biografi del dittatore, aggiunge che tale ferita sarebbe stata causa di sterilitá di Franco. E riaffaccia l'ipotesi, peraltro non nuova, secondo cui l'unica figlia del 'Caudillo' Carmen Franco, nata nel 1926, sarebbe in realtà figlia di Ramon Franco, ovvero del fratello del dittatore sepolto nella Valle de los Caidos. La notizia esce proprio quando un sondaggio pubblicato dallo stesso 'El Mundo' spiega che la maggioranza degli spagnoli vuole re Juan Carlos sul trono a vita. Erede 34 anni fa del Caudillo, secondo il 57,4% degli spagnoli il sovrano, oggi 71enne, non dovrebbe più lasciare il suo trono.

P.S= Francisco Franco se vogliamo dirla in breve era un: Monopalla

15 maggio 2009

Io vivo cosi!


«Gratto e rigratto, ma oggi ancora niente, mannaggia, invece ieri…». Ieri Francesca ha ritirato 25 euro in tabaccheria grazie al «Gratta e vinci». Sarebbe più corretto però chiamarlo ri-Gratta e vinci. Cosa significa? Lo spiega lei: «Raccolgo le cedoline che la gente butta via dopo averle grattate e me li riguardo con attenzione. Ogni tanto capita che qualcuno non ha grattato proprio tutti gli spazi sul biglietto, magari quelli vincenti, oppure che non si sia accorto di aver vinto». Quindi, incredibile ma vero, la signora Francesca, che tutti conoscono e salutano nella centralissima via Toledo, ogni santo giorno fa il giro dei cestini sistemati nei pressi di ben individuate tabaccherie e edicole («le più fortunate, nei dintorni del Municipio»), indossa un guantino in lattice, rovista, pesca i «Gratta e vinci» usati, li ripone in una grande busta. E poi, nel pomeriggio, con puntualità svizzera, sugli scalini della stazione della funicolare in piazzetta Augusteo, passa al setaccio i tagliandi raccolti. Grattando via le parti che sono state ignorate - per quale motivo? boh – dagli acquirenti, oppure non adeguatamente controllate. «Su questo non c'è niente, su quest’altro niente, su questo, forse, forse…». «In questo modo mi arrangio un po' - dice -: un giorno trovo 25 euro, un altro dieci euro, un altro 5. Capitano però anche le giornate sfortunate». Quindi, incredibile ma vero, la signora Francesca, che tutti conoscono e salutano nella centralissima via Toledo, ogni santo giorno fa il giro dei cestini sistemati nei pressi di ben individuate tabaccherie e edicole («le più fortunate, nei dintorni del Municipio»), indossa un guantino in lattice, rovista, pesca i «Gratta e vinci» usati, li ripone in una grande busta. E poi, nel pomeriggio, con puntualità svizzera, sugli scalini della stazione della funicolare in piazzetta Augusteo, passa al setaccio i tagliandi raccolti. Grattando via le parti che sono state ignorate - per quale motivo? boh – dagli acquirenti, oppure non adeguatamente controllate. «Su questo non c'è niente, su quest’altro niente, su questo, forse, forse…». «In questo modo mi arrangio un po' - dice -: un giorno trovo 25 euro, un altro dieci euro, un altro 5. Capitano però anche le giornate sfortunate». Grattando grattando Francesca tira a campare. L’arte di arrangiarsi insegue i tempi nuovi di riffe e lotterie usa e getta. Il coraggio Francesca lo prese dopo aver vinto, dice, cento euro, «la seconda volta che ho iniziato a raccogliere i Gratta e vinci che la gente butta via». Cento euro, oggi, venti domani, la signora, ha iniziato a prenderci gusto. La possiamo mettere naturalmente sotto una luce giocosa e simpatica, anche se è chiaro che il giochino del ri-grattare e sperare nasconde una vita di ristrettezze e indigenza. «Madonna mi’aiutami tu, perché ne ho tanto bisogno» ripete Francesca, originaria di Ponticelli e ora residente ai Quartieri spagnoli da un parente. Ha anche i suoi annetti, eppure non salta mai il lungo e faticoso tour per la pesca miracolosa. «Sono nata nel ’50. Vulite vedè ‘a tessera?». Ma ha mai comprato un Gratta e vinci “normale”? «Mai! La fortuna la tento soltanto così».

P.S= questa cosa non può anche essere una similitudine di questa società??

14 maggio 2009

Un futuro Gp di Roma nel 2012

Il circuito si snoderà per oltre quattro chilometri nella parte nord del quartiere dell'Eur, passando sotto il Palazzo dei congressi e il Palazzo della civiltà del lavoro. Gli investimenti in termini organizzativi ammontano a circa 160 milioni di euro. I posti di lavoro che potrebbero essere creati sono quasi 10.000. Queste le coordinate dello studio di prefattibilità per la Formula uno a Roma, che avvicina la Capitale alla candidatura come città sede del Gran Premio del 2012. Lo studio è stato presentato questa mattina in Campidoglio dal sindaco Gianni Alemanno, dal senatore Andrea Augello, e il presidente della Fg group e di Federlazio Maurizio Flammini. «Con questo studio - ha detto Alemanno - dimostriamo che ci sono tutte le condizioni tecniche affinché Roma possa candidarsi ad ospitare il Gran premio: non è un sogno ma una realtà che dobbiamo concretizzare». Sarà lungo 4.699 metri con un tempo di percorrenza sul giro attorno all’1’34" ed una velocità media stimata attorno ai 177 km/h: si snoderà nella parte nord dell’Eur ed interesserà viale dell’Arte, viale delle Tre Fontane e via di Val Fiorita, con uno sfondo rappresentato dal Palazzo della Civiltà e del Lavoro, della Chiesa di San Pietro e Paolo, del Palazzo dei Congressi, la piazza Marconi con il Museo Pigorini, il Palsport e la nuova Nuvola. «Hermann Tilke, il progettista di Bernie Ecclestone e della Formula 1, visitando a piedi quello che sarà il tracciato, è rimasto tre quarti d’ora sotto il Palazzo della Civiltà e del Lavoro e poi mi ha detto: questo è il circuito più bello del mondo», ha raccontato con orgoglio Flammini. «Non sarà infatti il solito circuito cittadino, ma sarà un medio-veloce». - Oltre un miliardo di euro all'anno di ricaduta sul territorio nazionale, 160 milioni di investimenti privati per la prima edizione, 9.800 nuovi posti di lavoro, 324.000 turisti per un totale di oltre 1.300.000 presenze, 18 Paesi coinvolti nell'offerta turistica nei 5 continenti.

13 maggio 2009

La Ferrari lascierà la F1


Per la prima volta da quando esiste (1950), al campionato mondiale di Formula Uno del 2010 non sarà presente la Ferrari. O meglio, la Ferrari non si iscriverà se, nel frattempo, non saranno cambiate le regole che la Fia ha deciso di introdurre. La Casa di Maranello ha infatti confermato la propria opposizione al nuovo regolamento della Federazione internazionale dell'auto e non intende iscrivere le proprie vetture al mondiale del prossimo anno se non cambieranno le regole. Lo ha comunicato la Ferrari al termine del consiglio di amministrazione (cda) che ha analizzato le prospettive e le regole della Formula Uno. Domenica scorsa anche la Toyota aveva reso noto che, con le regole attuali, la casa giapponese non si sarebbe iscritta al mondiale 2010. Il cda «ha esaminato gli svilupi legati alle recenti decisioni prese dalla Federazione nel consiglio straordinario del 29 aprile 2009 nonostante questa riunione fosse stata inizialmente convocata solo per una questione disciplinare», dice in una nota ufficiale la Ferrari. «Tali decisioni prevedono - per la prima volta nella storia della Formula 1 - un campionato 2010 con un doppio standard regolamentare, basato su regole tecniche e parametri economici arbitrari. Il cda ritiene che se questo sarà il quadro normativo della futura Formula 1, verrebbero definitivamente meno le ragioni che hanno motivato la presenza della Ferrari nel campionato mondiale durante sessanta edizioni, unico costruttore ad avervi ininterrottamente partecipato fin dalla sua istituzione nel 1950». Prosegue poi la nota: «Il cda ha anche espresso disappunto per il metodo seguito dalla Fia nell'adottare decisioni così gravi rifiutando un'effettiva concertazione con i costruttori e i team; ciò è avvenuto in spregio alle regole di governance che hanno contribuito allo sviluppo della Formula 1 negli ultimi 25 anni, nonché a chiari impegni contrattualmente assunti con la Ferrari dalla Federazione stessa in materia di stabilità regolamentare. Norme uguali per tutti, stabilità di regolamenti, continuità del metodico e progressivo lavoro di diminuzione dei costi da parte della Fota (associazione dei costruttori, ndr) e governance della Formula 1 sono le priorità per il futuro. Se questi presupposti indispensabili non saranno rispettati e se i regolamenti decisi per il 2010 non cambieranno, la Ferrari non intende iscrivere le proprie monoposto al prossimo campionato del mondo di Formula 1. La Ferrari confida che i tanti tifosi nel mondo comprenderanno come questa dolorosa scelta sia coerente con il comportamento che la scuderia ha sempre tenuto nel difendere i valori sportivi e tecnici dell'automobilismo e della Formula 1 in particolare. Il cda ha infine dato mandato al presidente di esaminare le sedi e i modi più opportuni per tutelare gli interessi della società». Bernie Ecclestone, patron del Mondiale, è sicuro che alla fine si troverà un accordo. «La Ferrari non è stupida - ha dichiarato al Times. - Non vogliono lasciare la Formula Uno e noi non vogliamo perdere la Ferrari, per cui si troverà un accordo». Ecclestone ha anche detto che le prospettive che vi sia un mondiale a due livelli «sta lentamente scomparendo

12 maggio 2009

Il petrolio a 60 dollari a barile


Il petrolio ha aperto a 59,79 dollari al barile al mercato di New York, segnando un rialzo del 2,2%. Pochi minuti prima dell'avvio ufficiale della seduta, negli scambi elettronici le quotazioni del greggio avevano toccato i 60 dollari al barile per la prima volta dall'11 novembre. Sui mercati asiatici, invece, in mattinata il greggio aveva aperto in calo 'Agenzia internazionale per l'energia (Aie) ha reso noto che la capacità produttiva petrolifera globale è destinata a scendere di 1,7 milioni di barili al giorno nel 2009, a causa del calo della domanda legato alla crisi economica. Lo scorso 10 aprile l'Aie ha ridotto di un milione di barili al giorno le stime sulla domanda di petrolio mondiale, portandola a 83,4 milioni di barili al giorno, il minimo dal 2004. L’Opec non dovrebbe ritoccare le quote di produzione se i prezzi del greggio continueranno ad aumentare: lo ha annunciato il ministro dell’Energia algerino Shakib Khelil, in vista del vertice Opec che si svolgerà il 28 maggio a Vienna. Il barile dovrebbe raggiungere i 63 dollari entro la fine dell’anno, secondo quanto aniticipato dal ministro algerino.

P.S= ma una volta finito il petrolio e quindi saranno finiti gli interessi le nostre macchine come cammineranno?? Le persone che si sono fatte i soldi sul petrolio ,cambieranno in un certo senso di gestione e si faranno interessi anche sul metano??? io penso di si e voi??

11 maggio 2009

Bicicletta omicida!


Andare in bicicletta è più pericoloso che andare in auto o in moto. Ogni giorno infatti sulle strade italiane perde la vita un ciclista, 40 finiscono al pronto soccorso, molti vengono ospedalizzati. È come se ogni anno sparissero due gruppi del Giro d'Italia a causa degli incidenti stradali. È quanto emerge da un'inchiesta pubblicata su «Il Centauro» di maggio, organo ufficiale dell'Asaps, l'associazione amici sostenitori della Polizia Stradale. Nel 2007 (ultimo anno in cui sono disponibili i dati Istat) si sono verificati in Italia 15.713 incidenti con coinvolte biciclette, nei quali hanno perso la vita 352 ciclisti (249 conducenti e 3 trasportati), mentre 14.535 sono rimasti feriti. Fra le vittime 289 sono maschi (82%) e 63 le femmine (18%). Ma ciò che è più importante è l'incremento dell'11% della mortalità rispetto al 2005 e un aumento del 16,5% dei feriti. Il rischio di mortalità, calcolando come valore medio 1, per le biciclette è di 2,18, il più alto in assoluto. Per le autovetture il tasso di mortalità è pari a 0,78, per i camion 0,67, per i pullman 0,48, per i ciclomotori 1,06, per le motociclette 1,96. La percentuale dei ciclisti fra le vittime della strada è passata poi dal 5,3% del 2004 al 6,9% nel 2007. Quella dei feriti è passata dal 3,7 al 4,5%. Infine i bambini da 0-14 anni che hanno perso la vita con la bici nel 2007 sono stati 12 (11 maschi e 1 femmina): 2 nella fascia fino a 5 anni (di cui uno trasportato), 1 in quella da 6 a 9. 9 da 10 a 14 anni.

7 maggio 2009

Inchiesta sulla morte di Marcelletti


Sarà eseguita l'autopsia sul corpo di Carlo Marcelletti, il cardiochirurgo deceduto mercoledi a Roma per un arresto cardiaco L'accertamento sulla salma del medico (già posta sotto tutela giudiziaria) sarà affidato, sabato prossimo, dal pm Elisabetta Ceniccola della procura di Roma, che ha aperto un fascicolo per o«atti relativi», ovvero senza ipotesi di reato e senza indagati. Al momento una ipotesi di suicidio del cardiochirurgo non viene presa in considerazione dalla procura capitolina perché nonpenalmente rilevante. Diverso sarebbe se fosse riscontrata dagli accertamenti una istigazione al suicidio. Al momento tuttavia nessuna delle due ipotesi viene presa in considerazione. Il pm Ceniccola vuole capire soltanto le cause del decesso di una persona che si era recata spontaneamente in ospedale, un medico non troppo avanti negli anni e in apparente buona salute, a parte i presunti problemi legati ad una depressione. Secondo quanto si è appreso, Carlo Marcelletti non ha lasciato alcun biglietto scritto. Nei prossimi giorni il pm intende sentire i medici che lo hanno avuto in cura, nonché amici e familiari, in particolare la moglie. A parlare di un Carlo Marcelletti avvilito e depresso, «molto rattristato» dai guai giudiziari sono in molti all'indomani del decesso del medico, coinvolto, un anno fa, in alcune vicende giudiziarie legate alla sua attività professionale che lo hanno portato agli arresti domiciliari a Palermo. Marcelletti aveva ancora molti amici nelle Marche, la regione dove era nato, a Maiolati Spontini (Ancona) nel 1944, e dove aveva iniziato la carriera al Cardiologico Lancisi del capoluogo negli anni Settanta. Il medico deceduto aveva mantenuto in particolare rapporti con Ancona e con Sirolo, nota località turistica della Riviera del Conero. Il sindaco di Sirolo Giuseppe Misiti, uno degli amici di vecchia data, non lo vedeva da tempo, «ma ogni tanto ci sentivamo per telefono», racconta. In queste telefonate lo aveva trovato rattristato: «Mi diceva: "non meritavo di esser trattato così, ho dato tutto me stesso alla causa della medicina. Ne prendo atto, vado avanti per la mia strada, consapevole del mio impegno e della mia onestà". Pensava di essere stato attirato in qualche trappola». Che fosse depresso, d'altra parte, lo aveva confessato lo stesso luminare in un'intervista al settimanale Oggi nel novembre scorso. «Mi sono trovato a un passo dalla morte, ma non era arrivata ancora la mia ora». Aveva detto, confessando di aver tentato di farla finita.

6 maggio 2009

L'Italia e la sua semi-libertà

La libertà di stampa si sta riducendo in tutto il mondo, anche in Italia. Nel rapporto 2009 di Freedom House, infatti il nostro Paese viene declassato per la prima volta da Paese 'libero' (free) a 'parzialmente libero' (partly free), unico caso nell'Europa Occidentale insieme alla Turchia. Le ragioni della retrocessione dell'Italia sono molteplici. Il rapporto esamina la libertà di stampa in 195 Paesi da quasi 30 anni (dal 1980): "Nonostante l'Europa Occidentale goda a tutt'oggi della più ampia libertà di stampa, l'Italia è stata retrocessa nella categoria dei Paesi parzialmente liberi, dal momento che la libertà di parola è stata limitata da nuove leggi, dai tribunali, dalle crescenti intimidazioni subite dai giornalisti da parte della criminalità organizzata e dei gruppi di estrema destra, e a causa dell'eccessiva concentrazione della proprietà dei media".

Nella classifica generale l'Italia è al settantunesimo posto, a pari merito con Benin e Israele.

I Paesi più liberi dell'Europa Occidentale sotto il profilo della libertà di stampa, sono, a giudizio di Freedom House, l'Islanda (primo), la Finlandia e la Norvegia (secondi), la Danimarca e la Svezia (quarti). In pratica tutti i paesi scandinavi che sono anche in cima alla classifica generale. I primi Paesi non europei nella classifica mondiale della libertà di stampa redatta da Freedom House sono la Nuova Zelanda e la Repubblica di Palau, all'undicesimo posto a pari merito con il Liechtenstein. Gli Stati Uniti arrivano solo al ventiquattresimo posto, a pari merito con la Repubblica Ceca e con la Lituania (rientrano ampiamente comunque tra i Paesi che godono di una libera stampa). La situazione è particolarmente peggiorata, oltre che in Italia, nell'Est asiatico, mentre per alcuni Paesi dell'ex Unione Sovietica, del Medio Oriente e del Nord Africa Freedom House parla di vere e proprie intimidazioni nei confronti della stampa libera. Un significativo passo in avanti è stato registrato dalle Maldive, passate dalla categoria 'not free' a quella 'free' grazie all'adozione di una nuova costituzione che protegge la libertà di manifestazione del pensiero, e al rilascio di un importante giornalista, detenuto in carcere Decisi peggioramenti si sono registrati in Cambogia ('not free'), Paese nel quale sono aumentate le forme di intimidazione e di violenza nei confronti dei giornalisti; Hong Kong ('partly free'), a causa delle eccessive forme di pressione esercitate dalla Cina, la stessa Cina e Taiwan; Bulgaria, Croazia, Bosnia e Russia; Israele, dove le pressioni sui giornalisti sono fortemente aumentate nel corso dell'ultimo conflitto a Gaza; Senegal e Madagascar; Messico, Bolivia, Ecuador, Guatemala e Nicaragua.

5 maggio 2009

Il No! dell'Europa alle pellicce di foca


A larghissima maggioranza (550 voti favorevoli, 49 contrari e 41 astensioni), il Parlamento europeo ha approvato oggi, a Strasburgo, un regolamento che vieta la vendita nell’Ue di prodotti derivati dalle foche. Saranno ammesse eccezioni solo per gli animali uccisi nel contesto della caccia tradizionale degli esquimesi (inuit) o svolta ai fini della gestione sostenibile delle risorse marine, oppure se i prodotti derivati costituiscono Il nuovo regolamento, sul quale c’è già stato un compromesso con il Consiglio Ue che garantisce ora la sua rapida adozione formale ed entrata in vigore, mira a superare con una norma unica europea la frammentazione del mercato causata dalle diverse leggi nazionali, rispondendo allo stesso tempo alle preoccupazioni dei cittadini sul benessere delle foche. Da anni, le immagini cruente delle battute di caccia sulla banchisa in cui i cuccioli di foche vengono massacrati a bastonate, commuovono le opinioni pubbliche e motivano le campagne delle associazioni Con le nuove norme verrà vietata su tutto il mercato Ue la commercializzazione di prodotti ottenuti da animali che possono aver provato «dolore, angoscia, paura e altre forme di sofferenza». Il regolamento si applicherà nove mesi e venti giorni dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. In base al testo di compromesso con il Consiglio Ue, l’introduzione sul mercato comunitario di prodotti derivati dalle foche sarà autorizzate solo quando «provengono dalla caccia tradizionalmente praticata dagli Inuit e da altre comunità indigene e contribuiscono alla loro sussistenza». Inoltre, l’importazione di prodotti derivati dalle foche è autorizzata quando «è di natura occasionale ed è costituita esclusivamente da merci destinate all’uso personale dei viaggiatori o dei loro familiari». La vendita sul mercato Ue sarà anche autorizzata «unicamente su basi non lucrative» per gli articoli provenienti da sottoprodotti della caccia regolamentata dalla legislazione nazionale e »praticata al solo scopo di garantire una gestione sostenibile delle risorse marine». In entrambi i casi, il tipo e la quantità di questi prodotti non dovranno essere tali da far ritenere che l’importazione e la vendita possa avere finalità commerciali. Entro nove mesi dall’ entrata in vigore del regolamento, gli Stati membri dovranno stabilire le sanzioni da applicare in caso di violazione delle sue disposizioni, e prendere tutti i provvedimenti necessari per la loro applicazione. Le sanzioni dovranno essere «effettive, proporzionate e dissuasive» e andranno notificate alla Commissione europea. Inoltre, due anni dopo l’entrata in vigore, e successivamente ogni quattro anni, gli Stati membri dovranno trasmettere alla Commissione una relazione in cui illustrano le azioni intraprese per attuare il regolamento. La Commissione presenterà un rapporto al Parlamento europeo e al Consiglio Ue sull’applicazione del regolamento entro i dodici mesi che seguono la fine di ogni periodo.

4 maggio 2009

Dell'Utri: «Mussolini? Era troppo buono»

Benito Mussolini visto con gli occhi di Marcello Dell’Utri. Il senatore del Pdl, tra i fondatori di Forza Italia, ne parla a lungo in una intervista alla trasmissione di Klaus Davi. «Mussolini - sostiene Dell’Utri - ha perso la guerra perché era troppo buono. Non era affatto un dittatore spietato e sanguinario come poteva essere Stalin. Leggendo i diari, giorno per giorno, per 5 anni dal ’35 al ’39, cioè alla vigilia della decisione di entrare in un conflitto mondiale già iniziato, le posso assicurare - spiega - che trovo Mussolini un uomo straordinario e di grande cultura. Un grande scrittore, alla Montanelli, i suoi diari sembrano cronache di un inviato speciale, con frasi brevi e aggettivazioni efficaci come raramente ho letto». «Non è colpa di Mussolini - aggiunge l’esponente azzurro - se il fascismo diventò un orrendo regime. Ci sono testimonianze autografe del duce in cui critica i suoi uomini che hanno falsato il fascismo, costruendosene uno a proprio modo, basato sul ricatto e sulla violenza. Il suo fascismo era di natura socialista». Secondo Dell’Utri «sono state le sanzioni a costringere Mussolini a trovare un accordo con la Germania di Hitler. Se non ci fossero state le sanzioni, probabilmente non si sarebbe mai alleato con Hitler che non stimava per niente, anzi temeva. Ci sono pagine inedite, scritte da Mussolini su questi anni, che faranno discutere molto e che dimostrano la disaffezione del duce nei confronti del Furher, tanto che definisce il suo Mein Kampf un rigurgitevole testo». Quanto alle leggi razziali, «nei suoi diari - afferma il parlamentare del centrodestra - Mussolini scrive che le leggi razziali devono essere blande. Tra gli Ebrei, il duce, spiega di avere i suoi più cari amici e si chiede perché seguire Hitler con le sue idee sulle razze ariane, razze pure che non esistono». «Non ho paura - dice ancora Dell’Utri - di diventare impopolare con queste rivelazioni, perseguo solo la ricerca della verità. Io non ho alcuna intenzione di fare apologia né del fascismo né di Mussolini. Ho scoperto nei diari di Mussolini la figura di un grande uomo. Ha commesso errori ed è già stato condannato dalla storia. Ma da questi scritti viene fuori una figura diversa da quella che ci è stata propinata dagli storici dei vincitori, non era un buffone, non era un ignorante e tantomeno un sanguinario. Era un uomo buono. Mussolini era solo una brava persona che ha fatto degli errori». Ultimo argomento al quale Dell’Utri dedica la sua attenzione, quelo del rapporto del dittatore con le donne: "A palazzo Venezia, con le donne il duce usava la tecnica musica e magia. Negli anni, dal ’35 al ’39 Mussolini non aveva amanti, ma solo fugaci incontri e faceva quello che oggi si riassume in: musica (tromba) e magia (sparisci). L’unica donna che lo colpì profondamente fu Claretta che viene descritta, in una pagina del 16 Ottobre del ’36, in maniera straordinaria e si capisce quanto Mussolini ne fosse innamorato».

1 maggio 2009

Buon 1 Maggio a tutti i lavoratori (onesti!!)

Giorgio Coccobello - Perdere il Lavoro

Buonasera a tutti. Voglio innanzitutto dare gli auguri di primo Maggio a tutti i lavoratori onesti (l'ho scritto anche nel titolo) perché dare gli auguri anche a quelli NON onesti è inutile perché quei soldi che guadagnano non sono puliti perciò sporchi e contro la loro coscienza (sempre se ne hanno un po'). La canzone che ho messo non è per ridicolizzare il lavoratore stesso ma è per riderci un po' su su tutte le problematiche che lo colpiscono che come sappiamo sono innumerevoli quindi ci scherziamo su con questa canzone comica che in fondo in fondo ha un suo messaggio anche se un po' cretina basta coglierlo no!?!? , perciò non pensate male mi raccomando :-). Ancora buon 1 Maggio ai lavoratori.