30 aprile 2009

Le stelle che mangiano i pianeti

A forza di indagare, talvolta si trovano anche delle sorprese sgradevoli. Questo stato d’animo deve aver attanagliato alcuni cacciatori di pianeti extrasolari, verificando con i calcoli e poi trovando riscontro diretto, che alcune stelle dopo essersi formate ed aver generato, in un certo senso, con il materiale circostante dei pianeti , se li sono pure mangiati.Un gruppo di astrofisici dell’Università dell’Arizona (Brian Jackson, in particolare) a parte la constatazione di un influsso reciproco sulla velocità di rotazione e di un trasferimento da orbite lontane ad orbite vicine dei pianeti medesimi, sono arrivati alla conclusione che il pianeta Corot-7b finirà presto, in termini astronomici, (circa 25 milioni di anni) per essere inghiottito dal vicino astro dal quale dista appena 0,017 unità astronomiche (1 unità equivale a 150 milioni di chilometri). Insomma c’è un’attrazione fatale che porta all’annientamento. Ma non solo. Un'altra ricerca condotta da Helmut Lammer dell’Accademia delle scienze austriaca a Graz, ha dimostrato che c’è un’altra attività non meno divoratrice effettuata dalle stelle-madri. Scrutando il pianeta extrasolare WASP-12b che compie un giro intorno all’astro in un giorno si è reso conto che il corpo planetario era notevolmente dimagrito perdendo il 25 per cento della sua massa nell’arco degli ultimi dei due miliardi di anni di vita presunta. Per fortuna è abbastanza corpulento (è 1,4 volte il nostro Giove, il più massiccio dei pianeti del nostro sistema solare) e quindi anche se l’astro gli strappa continuamente materia con la sua possente forza di gravità ha ancora un’attesa di vita non trascurabile. Insomma, il cannibalismo non c’è solo tra gli animali: si era già visto anche tra le galassie ed ora tra stella e pianeta. La natura, dunque, non fa differenze.

29 aprile 2009

Le spose in "fuga"


Da alcuni giorni, per le strade di Milano, i passanti restavano sorpresi nel veder passare, di corsa, due ragazze in abito da sposa. Anche sotto il diluvio dei giorni scorsi, in «allenamento» per la grande maratona che finalmente hanno portato a termine mercoledì, graziate dal maltempo che ha concesso una breve tregua proprio all'ora prevista per la corsa, fra le 13 e le 16. L'idea è delle due gemelle Carlotta e Giorgia Solari: la loro corsa, rigorosamente in abito nuziale, secondo il programma che hanno fatto circolare su You Tube e ha portate da corso Buenos Aires a piazza San Babila e al Duomo, per terminare in Stazione Centrale. Le ragazze hanno preparato l'evento da giorni, inserendo in Rete i video dei loro «allenamenti» con le reazioni stupite dei passanti. La mania, scoppiata su Internet, si chiama «wedding running» e pare faccia miracoli per scacciare lo stress pre-nozze. E nei prossimi giorni sono annunciati in rete altri eventi simili a Roma e in altre città italiane. La moda ha preso vita a New York e adesso arriva anche in Italia grazie al tam tam della rete e ad una ragazza, Mary Jane Watson, che ha lanciato tramite diversi social network l'invito alle amiche di ogni parte del pianeta. Un'innovativa interpretazione dell'addio al nubilato, che trova ispirazione nella miriade di film e spot pubblicitari che hanno immortalato spose in fuga: dal rivoluzionario Il Laureato con Dustin Hoffman a Thelma e Louise, passando per Se scappi ti sposo con Richard Gere e Julia Roberts, fino a Sex and The City con Sarah Jessica Parker in fuga dal matrimonio per le strade della Grande Mela.

28 aprile 2009

I "Senzavergogna"


La casa natale di Papa Giovanni XXIII, nel centro storico del paese di Sotto il Monte, in provincia di Bergamo, è stata visitata dai ladri nella notte. L'edificio in cui venne alla luce il "Papa Buono" ora divenuto un museo non aveva particolari sistemi di allarme perché nessuno si sarebbe mai aspettato un furto tra mura così modeste. Il bottino è di 500 euro, proventi della vendita dei souvenir dell'amato Pontefice.I ladri, evidentemente poco devoti al "Papa Buono", sono entrati scassinando la porta e agendo all'interno praticamente indisturbati. Forse si aspettavano reliquie od oggetti d'oro. Ma hanno trovato solo 500 euro contenuti nella cassa nella quale vengono racolti i proventi della vendita dei souvenir di Papa Giovanni XXIII.

27 aprile 2009

Influenza suina, primo caso in Spagna

L'Europa ha il suo primo caso di influenza suina. La Spagna ha infatti ufficializzato il suo primo caso. «È stato confermato che i test effettuati sul paziente (un ragazzo di 23 anni rientrato dal Messico il 22 aprile) di Almensa (sud-est della Spagna) per l'influenza suina sono risultati positivi», ha detto il ministro della Sanità spagnola Trinidad Jimenez in una conferenza stampa. Il paziente risponde bene alle cure. Intanto si allunga la lista dei casi sospetti di influenza suina in Europa. In Spagna oltre al caso già ufficializzato , al momento i casi sospetti ono 19 mentre in Svizzera son 5. Altri due possibili casi sono segnalati in Scozia. La preoccupazione per la diffusione del contagio in Europa ha spinto la commissaria europea alla sanità Androulla Vassiliou a chiedere «una riunione straordinaria dei ministri della Sanità dell'Ue» per rispondere con misure concrete all'allarme internazionale sull'influenza da suini. Allarme che ha portato gli Stati Uniti a proclamare lo stato di emergenza Lo ha detto la portavoce di Vassiliou precisando che la commissaria auspica una riunione «il più presto possibile». E' probabile che la riunione dei ministri della Sanità si terrà giovedì. La Vassillou successivamente ha anche raccomandato ai cittadini europei di evitare viaggi in Messico e USa se on è indispensabile. Sono almeno tre le misure di prevenzione a livello europeo per far fronte ai potenziali rischi di epidemia di influenza da suini di cui i ministri della Ue discuteranno. La prima misura possibile - riferiscono fonti europee - riguarda il rafforzamento delle azioni di prevenzione negli aeroporti, in particolare nei confronti dei passeggeri che provengono dalle aree considerate a rischio. La seconda misura, riguarda una campagna di informazione rivolta ai passeggeri europei. La terza prevede uno stretto coordinamento tra gli Stati membri per l'eventuale trasferimento di vaccini e medicinali ai partner che ne dovessero avere bisogno, secondo il principio della solidarietà normalmente seguito in caso di emergenza sanitaria.La riunione straordinaria servirà - riferisce la presidenza ceca - a valutare i possibili rischi posti dall'epidemia da influenza da suini nell'Unione europea e a coordinare gli sforzi a livello Ue. «La presidenza sta seguendo la situazione molto attentamente, è consapevole della serietà dell'epidemia nel continente americano ed è determinata a minimizzare il rischio di impatto nell'Unione europea», assicura la presidenza, che intende quindi «valutare il pericolo potenziale e tutti i possibili passi futuri» da prendere in relazione. La presidenza ha chiesto alla Commissione Ue di preparare proposte specifiche sulle azioni da prendere in modo coordinato tra i 27. L'influenza da suini è «causa di preoccupazione» per gli Stati Uniti ha detto il presidente americano Barack Obama in un discorso all'Accademia Nazionale delle Scienze. L'amministrazione americana ha aggiunto Obama «sta seguendo con attenzione» gli sviluppi dell'influenza da suini, ma «non c'è ragione di allarme». Il comitato d'emergenza dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) si riunirà già lunedì per esaminare la crisi dell'influenza da suini e non martedì, come annunciato in un primo tempo. Lo ha affermato a Ginevra una portavoce dell'Oms. Il comitato di esperti potrebbe pronunciarsi sul passaggio del livello di allerta pandemia dall'attuale livello 3 al livello 4.

24 aprile 2009

Il sacrestano con la svastica al braccio


La notizia riguardate il sacrestano di Vigevano veniva ripreso davanti aduna chiesa con un svastica al braccio la diocesi di Vigevano informa, con una nota pubblicata sul suo portale web che il parroco è stato contattato dal vescovo mons. Claudio Baggini e che sono già stati presi provvedimenti. Il sacrestano, il laico Anglo Idi, lavora nella parrocchia di San Dionigi in Francesco e martedì scorso, nel giorno in cui Israele commemora le vittime della Shoah, aveva accolto i fedeli davanti all'ingresso della chiesa con una svastica al braccio. «In merito alla vicenda del sacrestano della parrocchia di San Dionigi in Francesco di Vigevano, che si è fatto fotografare con al braccio una fascia con il simbolo che richiama al nazismo - si legge nella nota del portavoce della diocesi, mons. Emilio Pastormerlo - si rende noto che il vescovo di Vigevano, mons. Claudio Baggini, ha da subito avuto un incontro con il parroco, mons. Paolo Bonato, dalla cui parrocchia dipende il signor Angelo Idi.
Mons. Claudio Baggini, vescovo di Vigevanostesso parroco ha assicurato che sono già stati presi i provvedimenti del caso per il signor Idi». «Il vescovo Mons. Baggini e il parroco Mons. Bonato - prosegue la nota - si dissociano da simile gesto, e valuteranno anche come salvaguardare l'immagine della diocesi, lesa da questo dipendente che comunque è sottoposto alle norme del diritto Il vescovo di Vigevano - afferma ancora la diocesi - auspica che simile gesto, dovuto ad un caso isolato e personale, non condizioni le celebrazioni del 25 Aprile, che richiamano quei valori di pace, di libertà e di democrazia che devono essere sempre difesi e testimoniati nella loro attualità, anche nel ricordo e nel rispetto di quelle persone che hanno offerto la loro vita per il bene comune della nostra Nazione».

23 aprile 2009

G8 di Luglio a L'Aquila

La prossima riunione del G8, programmata a luglio nell'isola sarda della Maddalena, sarà spostata a L'Aquila. La decisione è stata presa dal Consiglio dei ministri che si è svolto in via eccezionale nel capoluogo abruzzese. Il premier Silvio Berlusconi ha motivato questa decisione con il fatto che in questo modo si risparmierebbero denaro e risorse che potrebbero essere utilizzati per la ricostruzione. In questo modo, ha aggiunto Berlusconi, si porterebbe l'Abruzzo al centro dell'attenzione mondiale. Il governo italiano contatterà ora gli altri Paesi partecipanti per valutare la loro disponibilità. L'utilizzo del complesso monumentale della Maddalena che avrebbe dovuto ospitare la riunione dei leader, ha detto il premier, avrebbe comportato un costo di 220 milioni di euro; soldi che potranno essere risparmiati utilizzando invece la scuola della Guardia di Finanza di Coppitto che, anche per le proprie caratteristiche, si presterebbe ad ospitare il vertice. Il Consiglio dei ministri, durato due ore, ha anche dato via libera al decreto legge per stanziare le risorse in favore delle zone terremotate dell'Abruzzo. Il provvedimento mette a disposizione un totale di otto miliardi di euro, di cui 1,5 per fronteggiare l'emergenza e 6,5 miliardi per la ricostruzione. A questo proposito, il capo del governo ha spiegato che «sono state individuate 15 aree dove intervenire con piastre di cemento armato capaci di sopportare scosse sismiche: su queste piastre saranno edificate case sicure, con verde e alberi». Il testo varato dal Cdm prevede anche che le donazioni che verranno fatte da imprese e privati a favore degli interventi post-terremoto siano deducibili dalle tasse. E' stato specificato però che le erogazioni liberali scontabili sono quelle fatte «per il tramite della Presidenza del Consiglio dei ministri-Dipartimento protezione civile ovvero da altri enti appositamente individuati». Non solo: gli studenti universitari saranno esonerati dal pagamento delle tasse per il periodo 2009-2010. «Per la prima volta si affronta un evento del genere senza aumentare la pressione fiscale - ha detto il premier commentando i provvedimenti adottati -. Gli otto miliardi saranno recuperati con spostamenti di spese, riduzione di sprechi e rimodulazione degli stanziamenti». Berlusconi ha poi annunciato di avere stilato una lista di 44 tra chiese e beni artistici e architettonici che saranno ricostruiti e restaurati con l'aiuto dei Paesi esteri che hanno dato la propria disponibilità ad aiutare l'Italia nella ricostruzione. Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha poi spiegato che il decreto prevede lo stanziamento di 150.000 euro per chi vorrà ricostruirsi da sè la casa distrutta e 80.000 euro per chi invece ha una casa solo danneggiata. «Prevediamo - ha detto - 500 milioni di euro, e la domanda è per 700, per interventi per le abitazioni private. Ci sarà un conto corrente gratuito per 150.000 euro disponibili per ciascuno per la ricostruzione della casa». Nella gestione di questi fondi ci saranno Fintecna, Cassa Depositi e Prestiti e banche. «Puoi farti la casa come vuoi e può essere la ricostruzione della casa colpita o una casa nuova da un'altra parte», ha aggiunto il premier Silvio Berlusconi. «La tua casa te la metti a posto tu, sei il direttore dei lavori, sei tu che sei padrone del tuo destino. Io non credo al fatto che siano tutti mafiosi fino a prova contraria. Non credo alle attività criminali di un piastrellista che sistema una unifamiliare in Abruzzo. Se la casa non è distrutta ma solo danneggiata il contributo sarà di 80.000 euro», ha detto inoltre Tremonti, che ha poi spiegato che non verrà utilizzata la leva del 5 per mille per reperire le risorse: «Quando ho fatto l'ipotesi del 5 per mille - ha spiegato - non era per togliere al volontariato ma per aggiungere qualcosa per l'Abruzzo. La scelta successiva è stata quella di rinunciare a questa misura perchè la vena polemica radicalizza tutto. Se alla fine ci potevano essere più soldi e ce ne saranno meno si ringrazino i polemici della politica». Tremonti ha infine annunciato che è stata avanzata a Bruxelles la richiesta di fare dell'area terremotata una «zona franca urbana» esente da tributi. Dal Pd non ci sono barricate alla decisione di spostare il vertice del G8. «Capisco che la scelta è molto simbolica, e capisco anche che contribuirebbe a tenere accesa l'attenzione sull'Abruzzo - ha detto il segretario del Pd, Dario Franceschini - Tuttavia, spero che il governo tenga conto che questa decisione non deve intralciare l’esigenza primaria della ricostruzione». «Se i fondi messi a disposizione dal governo per la ricostruzione sono soldi veri e non carta elettorale - ha detto invece il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro -, sono benvenuti. Noi dell'Italia dei Valori eserciteremo al meglio il nostro compito affinchè siano spesi bene, senza sprechi, senza approfittamenti e senza nepotismi. Finora, ogni volta che il governo ha promesso lo stanziamento di fondi, ora per le infrastrutture, ora per gli ammortizzatori sociali, si trattato sempre di una mera partita di giro, di un gioco delle tre carte, di soldi presi da una parte e messi da un'altra». Totale chiusura invece da Sinistra e Libertà: «Spostare il G8 in Abruzzo è irresponsabile - ha detto Paolo Cento -. Non va fatto nè alla Maddalena nè nelle terre martoriate dal terremoto: piuttosto il governo pensi a investire i 400 milioni di euro che servono per il summit (Cento e Berlusconi citano due cifre differenti, ndr) nella ricostruzione delle città colpite dal sisma».

22 aprile 2009

In Italia 2,5 milioni in povertà assoluta

Due milioni e mezzo di italiani vivono in povertà assoluta. Sono quelli che l'Istat definisce «poveri fra i poveri». In questa condizione si trovano 975 mila famiglie, il 4,1% dei nuclei familiari del Paese. Nel rapporto sulla povertà assoluta , riferito al 2007, l'Istituto di statistica sottolinea che rispetto al 2005, «la povertà assoluta è rimasta stabile e sostanzialmente immutata». Il fenomeno è concentrato al Sud (5,8%) e meno al Nord (3,5%) e al Centro (2,9%). La povertà assoluta inoltre incide di più sulle famiglie numerose (con un solo figlio minore è del 3,1%, sale al 3,8% e al 10,5% se i figli sono rispettivamente due o più di due), dove vivono anziani (5,4%) e, infine, se il capofamiglia è donna (4,9%). La povertà assoluta, sottolinea l'Istat, sta peggiorando nelle famiglie in cui a capo c'è un ultracinquantenne, mentre va migliorando in quelle in cui il capofamiglia è un giovane. Tra le famiglie la cui persona di riferimento ha meno di 65 anni - spiega l'Istituto di statistica - l'incidenza è generalmente inferiore alla media ma, tra il 2005 e il 2007, le famiglie con a capo un adulto tra i 45 e 54 anni mostrano segnali di peggioramento passando dal 2,6% al 3,4%. Al contrario, tra i nuclei dove il capofamiglia ha meno di 34 anni c'è un miglioramento: dal 4,1% al 3%. Ciò è dovuto, per l'Istat, al fatto che sempre più spesso solo i giovani che hanno raggiunto una piena indipendenza economica lasciano la famiglia di origine. Il dato ripropone la questione dei working poor, ossia di coloro che nonostante abbiano un lavoro vivono un forte disagio economico; una condizione che spesso si lega a bassi profili professionali e d'istruzione. Il rapporto dell'Istat afferma poi che le famiglie con persona di riferimento non occupata mostrano un valore di incidenza pari al 5,6%; in particolare, si passa dal 4,8% tra le famiglie dei ritirati dal lavoro, all'8,1% se si tratta di una persona in altra condizione professionale (studente, casalinga, inabile al lavoro) e si raggiunge il valore più alto, il 10%, se la persona di riferimento è in cerca di occupazione. Con il rapporto odierno, l'Istat introduce una nuova metodologia: stima la soglia della povertà assoluta tenendo conto della spesa mensile minima necessaria per acquisire un determinato paniere di beni e servizi considerati essenziali per vivere. Questa soglia cambia a seconda dell'età, della composizione della famiglia, del luogo di residenza. Per una famiglia, ad esempio, formata da una sola persona, fra i 18 e 59 anni, la soglia è di 724.29 euro se vive in un'area metropolitana del nord, mentre se vive in un piccolo comune è 650.04 euro. Se la stessa persona vive in un grande comune del mezzogiorno la soglia scende a 520.18 euro. Altro esempio. Per una famiglia di tre componenti con età sotto i 59 anni, la soglia di povertà assoluta è stabilita in 1.158,71 euro se vive in un'area metropolitana nelle regioni centrali, mentre è a 966,20 euro se risiede nelle regioni meridionali. L'intensità della povertà, ossia la percentuale di quanto la spesa mensile delle famiglie assolutamente povere si colloca al di sotto della soglia di povertà, risulta pari al 16,3% e raggiunge il 18,2% tra le famiglie residenti al meridione.

21 aprile 2009

Ferdi: vincitore del Grande Fratello 2009

E' Ferdi il vincitore dell'edizione 2009 del Grande Fratello. Il verdetto arriva 34 minuti dopo la mezzanotte, quando tra fuochi d'artificio e coriandoli argentati che piovono dal cielo, Alessia Marcuzzi proclama il cuoco montenegrino vincitore del montepremi finale di 300 mila euro. E' la storia di un riscatto, di un'infanzia negata e di un nuovo futuro. E' la storia che è piaciuta al pubblico e che forse già dall'inizio portava dentro di sè i cromosomi della possibile vittoria. Ma, forse, ad essere premiato dal pubblico è stato soprattutto il senso di normalità che, nonostante il passato tormentato più volte evocato dagli autori nel corso di questi tre mesi, il mite Ferdi ha saputo trasmettere. Non troppo bello, non troppo macho, non troppo piagnone, non troppo in evidenza. E non è forse un caso se allo sprint finale, oltre all'ex immigrato arrivato in Italia da clandestino a bordo di un gommone, sia giunto anche Marcello, il «brutto anatroccolo», preso non troppo sul serio da gran parte degli inquilini della Casa, ma sempre salvato dal pubblico ogni volta che i suoi compagni di viaggio lo spedivano in nomination. Hanno perso invece il machismo, l'arroganza, le voci grosse. Come quella che fece Federica in una delle prime puntate prendendosela proprio con il piccolo fornaio bianco, rivolgendosi a lui con parole sprezzanti: «Ma da quando in qua le pulci hanno la tosse?». Ma il risultato parla chiaro: Marcello in finale a un passo dalla vittoria, Federica in panchina già da mo'... Non hanno dunque vinto i leader carismatici. I Gianluca, i Vittorio, gli Alberto, le Vanesse. Quelli che per diverse settimane erano stati indicati come i favoriti, alla fine uno alla volta sono crollati. Ferdi conquista il pubblico e conquista l'amore. La love story con Francesca è stata uno degli eventi topici delle ultime settimane. Ed ecco allora Francesca che ritorna al suo fianco, nell'ultima puntata, per qualche minuto ad alto tasso scenografico. Lo fa comparendo nel giardino della Casa, attorno a mezzanotte, come una Cenerentola all'incontrario che esce solo in terza serata, per un romantico ballo finale con il suo principe azzurro. Il povero che diventa principe, la favola che diventa realtà. Un finale un po' troppo «telefonato», forse. Ma perlomeno adesso c'è qualcosa da scrivere: vsto come si erano messe le cose a inizio trasmissione, sembrava davvero impossibile riuscire a tirarci fuori qualcosa. Poi, quaranta minuti più tardi, la stessa sorte tocca a Cristina a cui il Gf aveva poco prima fatto un regalo speciale: l'ingresso nell'appartamento di Walter Nudo che con lei ricrea sulla balaustra del balcone che si affaccia sul giardino la famosa scena di Leonardo Di Caprio e Kate Winslet sulla prua del Titanic. Cristina rimedia dall'attore anche un bacio («ma solo sul collo») che sarà poi la sua ultima emozione tra le mura di cartongesso dell'appartamento sempre «on air». A questo punto i giochi sono ormai quasi fatti. Restano in due, Ferdi e Marcello, a giocarsi il montepremi finale. Ferdi e Marcello, quelli che in questi 99 giorni si sono rivelati i concorrenti più miti e più umili in assoluto. Marcello, per questa sua immagine da calimero-pulcino-nero-che-va-sempre-in-bianco, è anche diventato il bersaglio preferito della Gialappa's. Ma le prese in giro del trio a Mai dire Grande Fratello gli hanno portato fortuna. Loro anche nella puntata andata in onda subito dopo la finale sono impietosi con lui: «C'è stato un vincitore, ma soprattutto un perdente». Ma di perdenti, forse, ce ne sono stati molti altri e tra questi verrebbe da dire che Marcello proprio non c'è e forse anche i «gialappi» se ne rendono conto ribattezzandolo poi durante la loro diretta notturna il «vincitore morale» dell'edizione 2009. Il risultato finale lo dimostra. Tutte le favole hanno un lieto fine. Calimero diventa una star, il povero diventa principe. Televoto dixit.

20 aprile 2009

Muraglia cinese, un gigante fragile

Quasi 9mila chilometri, 2.500 in più rispetto a quanto si sapesse fino ad oggi: è la lunghezza della Grande muraglia cinese, ottenuta grazie a nuove misurazioni effettuate con tecnologie moderne come riporta il quotidiano China Daily. Il più grande monumento del pianeta nonché patrimonio dell’Umanità dell’Unesco misura 8.851,8 chilometri, contro i 6.300 stimati finora (e i 5mila della tradizione popolare), soprattutto sulla base di fonti storiche. All'Ente per l'eredità culturale (Sach) e all'Ufficio per i rilevamenti e la cartografia di Pechino ci sono voluti due anni a misurare con precisione, con raggi infrarossi, Gps e altre tecnologie l’enorme barriera costruita a partire dal 200 a.C. e più volte ampliata: sono emerse intere porzioni di cui si era persa conoscenza, in zone montagnose e desertiche. Il monumento fu restaurato e in parte anche edificato sotto la dinastia Ming (1.368 - 1.644) ma la sua costruzione era stata iniziata dall'imperatore Qin Shi Huang (259 - 210 avanti Cristo). Dopo la ristrutturazione dei Ming la Muraglia passa per dieci province della Cina settentrionale: Liaoning, Hebei, Tianjin, Pechino, Shanxi, Mongolia Interna, Shaanxi, Ningxia, Gansu e Qinghai. Gli architetti degli imperatori, che volevano proteggere la Cina dalle bellicose tribù del nord, si servirono in diversi punti di fiumi, montagne e altri ostacoli naturali per integrare la fortificazione. Oggi la muraglia è fortemente a rischio in diversi punti, non solo per la minaccia delle intemperie ma anche per progetti di costruzione di strade e autostrade o più in generale di sviluppo economico. L'allarme è stato lanciato dal direttore del Patrimonio culturale cinese, Shan Jixiang: dopo aver resistito per millenni ai "barbari", ora la Grande muraglia è in pericolo, con due minacce principali: «i cambiamenti climatici e la massiccia costruzione di infrastrutture». Ma il fatto stesso che sia difficile conoscere le dimensioni precise dell'opera dà la misura dell’incredibile difficoltà che il governo di Pechino ha nel far rispettare i divieti di attività come feste tradizionali, graffiti, aggiunta di strutture illegali. Anche il turismo provoca deterioramento e la necessità di costanti restauri.

17 aprile 2009

Susan Boyle incanta il pubblico

Non rientra nei canoni estetici dello starsystem moderno ma la sua voce ha commosso la Gran Bretagna e ha scatenato una tempesta di clic in rete. Si chiama Susan Boyle, 48enne disoccupata (fa la volontaria in chiesa) di Blackburn: al suo apparire sul palco del "talent show" britannico "Britain's Got Talent" ha suscitato risatine e battute per il suo look ma quando ha iniziato a cantare ha messo tutti d'accordo con una performance canora eccezionale.in tv di non essere mai stata baciata, ha partecipato alla puntata di sabato del programma con il brano «I dreamed a dream» ("Ho fatto un sogno"), tratto dal musical I Miserabili, e ha mandato in estasi giudici e pubblico. Da Internet poi è arrivata la conferma del successo televisivo: oltre 5 milioni i clic su YouTube e tra i fan è spuntata anche l'attrice Demi Moore che ha lasciato il suo commento su Twitter ("Mi ha fatto piangere" ha scritto la star). I bookmakers danno già per certa la vittoria nello show della Boyle, che ha ricevuto telefonate da vari agenti per contratti discografici. «È stato molto stressante - ha detto la donna a proposito della sua esibizione - ma poi mi sono calmata e ho sentito che il pubblico mi stava accettando».

Link del video= http://www.youtube.com/watch?v=9z0h1NNk1Ik
P.S= Putroppo il codice embed non è stato messo è su richiesta casomai qualcuno vuole mettere il video vero e proprio sul sul proprio blog. Vi consiglio di vederlo, ha una voce fantastica

16 aprile 2009

Stefano D'orazio lascia i Pohh dopo 38 anni

Stefano D’Ora­zio, batterista dei Pooh dal 1971, quando sostituì Valerio Negrini deciso ad abbandona­re la scena per essere solo auto­re (il 5˚Pooh dietro le quinte), lascia la storica formazione. E sarà sostituito. Gli altri tre Po­oh infatti non vo­gliono sentir parla­re di scioglimento. La notizia circolava da parecchio tem­po. Ora è ufficiale. Comunque, se ne saprà di più doma­ni, nella conferenza stampa durante la quale sarà presenta­to l’album di addio dell’attuale forma­zione (uscirà l’8 maggio). La crisi era in atto da tempo. Nell’ultimo anno e mezzo era andata crescendo la tensione fra Stefano D’Orazio, che è an­che responsabile della parte fi­nanziaria e manageriale del complesso, e gli altri tre. D’Ora­zio (che a Natale aveva manda­to sibillini auguri individuali annunciando un 2009 di «gran­di cambiamenti») non si è mai sposato e non ha figli. Ai com­pagni rinfacciava di aver sem­pre avuto sulle sue spalle la complessa macchina organizza­tiva dei Pooh. Insomma a lui il ruolo faticoso della locomoti­va. Il gruppo ha una sede pro­pria alla periferia sud di Mila­no con uffici, sale di registra­zione, capannoni e molti dipen­denti fissi, dove vengono alle­stiti i faraonici spettacoli che li hanno resi famosi. Così, quan­do D’Orazio ha deciso di abban­donare, ha chiesto una grossa buona uscita. L’accordo, dopo estenuanti e litigiose trattative, è stato raggiunto. Ad aggravare le tensioni, l’ul­timo progetto discografico nel quale la band propone una se­rie di successi di altri comples­si. Il disco, prodotto con gran­de cura e molto reclamizzato, è andato bene. Non così il tour: i fans non si sono mostrati di­sposti ad ascoltare dal vivo i Po­oh con canzoni diverse da quel­le del loro repertorio. I singoli Pooh poi, negli ulti­mi tempi, hanno speso molte energie in progetti individuali. Stefano D’Orazio ha lanciato nelle scorse settimane la can­tante Silvia Di Stefano, corista dei Pooh, figlia della cantante Lena Biolcati (che ebbe una breve stagione di popolarità qualche decennio fa), attuale compagna del batterista. Dodi Battaglia si è dedicato anima e corpo alla produzione di una nuova cantante di nome Corinne. Red Canzian ha mes­so in gioco la sua faccia a Sanre­mo per lanciare la figlia Chiara nata dal suo precedente matri­monio con la cantante Delia Gualtiero. Mentre Roby Facchi­netti ha aiutato a spada tratta il figlio Francesco, che, dopo l’esperienza sanremese, si è tro­vato a mietere successi come presentatore televisivo. La decisione dei Pooh arriva dopo quasi un anno di consul­tazioni. Una prima ipotesi di scioglimento con cessione in toto dei diritti alla loro attuale casa discografica, la Warner, che li ha ereditati dalla vecchia Cgd della famiglia Sugar, si sa­rebbe scontrata su un’offerta economica inferiore alle aspet­tative. Lo scioglimento poi tro­va la ferma opposizione di Do­di Battaglia e Roby Facchinetti poco disposti a rinunciare al piacere delle esibizioni dal vi­vo. Roby Facchinetti, Dodi Batta­glia, Red Canzian (rispettiva­mente tastierista, chitarrista e bassista) liquideranno dunque il batterista-manager e prose­guiranno con tanto di tour esti­vo ancora con D’Orazio. Poi ar­riverà un nuovo batterista. Da un punto di vista tecni­co- musicale la cosa non do­vrebbe creare problemi. Inso­stituibile, nei Pooh, è solo il nu­cleo Facchinetti-Negrini, sia per la capacità di scrittura di­mostrata nei decenni («Tanta voglia di lei», «Pensiero», «Uo­mini soli») sia per la particola­rissima timbrica di Facchinetti. Sostituire invece il ministro delle finanze Stefano D’Orazio non sarà semplice.

15 aprile 2009

Battibecco tra: Crozza e Maroni

Non reagisce bene il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, alla consueta copertina satirica di Ballarò fatta da Maurizio Crozza. Ospite della trasmissione di Floris, il titolare del Viminale accusa il comico genovese di insultare in maniera «gratuita e meschina». Crozza aveva commentato la presenza in studio di Maroni e del direttore di Panorama, Maurizio Belpietro, con un impietosa battuta: «Ma non doveva essere una puntata sul meglio dell’Italia?...». «Non intendo rispondere - ha replicato il Ministro - all’insulto gratuito di Crozza fatto in modo meschino meschino. E’ un momento così drammatico e tragico che queste cose le lascio ai comici...». A difendere il comico è stato Floris: «Ci sono i comici e la battuta non mi sembrava così sgradevole. Vabbè se l’è presa...»

14 aprile 2009

Delitto a Napoli per un apprezzamento di troppo

Lite finita in tragedia lunedì sera nel pieno centro di Napoli: la vittima è Giovanni Tagliaferri, 21 anni, morto dopo essere stato accoltellato a una coscia. Tutto sarebbe nato da un apprezzamento di troppo: tre giovani, accompagnati da due amiche, erano in via Cristoforo Colombo, all'angolo con via De Gasperi, quando sono stati avvicinati da cinque persone a bordo di un'auto Ford. Questi ultimi avrebbero rivolto dei complimenti alle due donne. È iniziata la lite, dapprima verbale ma molto violenta, quindi il conducente (Tagliaferri) è sceso ed è stato colpito alla gamba con un coltello da uno dei ragazzi a piedi. Ha perso fin da subito molto sangue ed è stato portato all'ospedale Il referto ospedaliero parla di una morte conseguente a un gravissimo choc emorragico per una ferita da punta e taglio alla radice della coscia sinistra. I tre ragazzi che passeggiavano con le fidanzate si sono allontanati subito dal luogo della lite e il coltello usato dall'aggressore non è stato trovato. La dinamica dell'omicidio è stata raccontata agli inquirenti dagli amici dell'ucciso, incensurato, che abitava nel quartiere di Scampia. Gli agenti della Squadra mobile stanno analizzando le testimonianze, ma anche le immagini delle telecamere presenti nella zona dell'aggressione. Gli amici della vittima hanno fornito alla polizia descrizioni dei componenti dell'altro gruppo e probabilmente anche dell'assassino: elementi che potrebbero contribuire alla stesura di identikit.

10 aprile 2009

L'Italia piange i suoi morti

Il giorno del dolore, per l'Abruzzo e per l'Italia intera. Si sono svolti presieduti dal segretario di Stato vaticano, monsignor Tarcisio Bertone, i funerali solenne per le 298 vittime del terremoto in Abruzzo Nel piazzale della Caserma della Guardia di Finanza, a Coppito, 205 bare ed una folla di amici e parenti in lutto. Per consentire lo svolgimento dei funerali, nel giorno del Venerdì Santo in cui la Chiesa ricorda la crocefissione di Gesù, era arrivata la dispensa straordinaria del Papa. La cerimonia è stata concelebrata anche dall'Arcivescovo metropolita dell'Aquila, monsignor Giuseppe Molinari e da tutti i vescovi dell'Abruzzo e del Molise. Nella parte finale del funerale, il cardinal Bertone ha benedetto le vittime del terremoto del 6 aprile scorso, aspergendole con l'acqua santa insieme al vescovo dell'Aquila. Poi le vittime sono benedette con l'incenso. Alla fine l'imam Bashan Mohammed Nour ha letto un pensiero per le sei vittime islamiche del terremoto d’Abruzzo. «Nel nome del Dio unico che ha creato cieli e terra, uomini e donne unedoli in un’unica grande famiglia che vive insieme l’esperienza della vita e che in questi giorni ha vissuto insieme l’esperienza della morte, poichè tutto fa parte del grande disegno divino, ci troviamo qui oggi - ha detto - a condividere il dolore per tutti i fratelli, le sorelle, i giovani e i bambini vittime del sisma che ha ferito al cuore l’Abruzzo e l’Italia intera». I soccorritori hanno trasformato il piazzale della Caserma della Guardia di Finanza in una chiesa a cielo aperto. Tanta, tantissima la gente presente. Erano infatti migliaia le macchine affluite presso la scuola delle Fiamme Gialle. Una lunghissima colonna di auto che si era formata dall'uscita dell'autostrada A24 fino alla caserma in cui alla fine hanno trovato posto migliaia di persone, 8.000 secondo fonti della centrale operativa. Per il lutto nazionale proclamato per il sisma in Abruzzo, la strada da Roma fino alla caserma di Coppito (L'Aquila), è stata costellata di bandiere a mezz'asta. Vessili calati a Roma, sul Raccordo Anulare, all'ingresso dell'autostrada e poi arrivando a L'Aquila, fino alle tre bandiere (il tricolore, quella dell'Unione Europee e quella delle Fiamme Gialle) nel grande piazzale all'interno della caserma. Durante i funerali, si sono verificati diversi malori fra i parenti che assistevano alla cerimonia. Una giovane donna, in particolare, è stata portata via con l'ambulanza. Le sedie del settore autorità predisposto all'interno della caserma della Guardia di Finanza erano al completo. Insieme al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, erano presenti il presidente del Senato, Renato Schifani, quello della Camera, Gianfranco Fini, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, accompagnato dai sottosegretari alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e Paolo Bonaiuti e dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni. Nell'enorme piazzale erano presenti anche il presidente emerito della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi e il vicepresidente della commissione Europea, Antonio Tajani. Numerosi anche i rappresentanti dell'opposizione: dal segretario del Pd, Dario Franceschini a Piero Fassino; dal segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero a quello dell'Unione di centro, Lorenzo Cesa.

9 aprile 2009

L'elemosina di Berlusconi

Ecco i provvedimenti varati dal Consiglio dei ministri, che ha recepito un'ordinanza della Protezione civile, a favore della popolazione abruzzese colpita dal terremoto. Nei comuni che hanno subìto gravi danneggiamenti è prevista per i lavoratori autonomi (anche del settore agricolo) la sospensione del pagamento dei contributi previdenziali, assistenziali e del premio delle assicurazioni contro infortuni e malattie professionali. Assicurata la continuità dei pagamenti da parte degli enti previdenziali e assistenziali È prevista un'indennità di 800 euro mensili a tutti i titolari di rapporti di attività commerciali, produttive, agricole, artigianali e simili, che hanno dovuto sospendere l'attività per gli eventi sismici. Il contributo viene riconosciuto anche ai collaboratori coordinati e continuativi in possesso dei requisiti di cui all'articolo 19, comma 2, del decreto legge 185 del 2008. I farmacisti pubblici e privati potranno consegnare i medicinali a carico del Servizio sanitario nazionale senza alcuna formalità, per garantire i trattamenti di patologie acute e croniche in atto al momento del terremoto. Il terremoto è definito "causa di forza maggiore" che autorizza la rinegoziazione dei mutui contratti dalla popolazione con gli istituti di credito. Vengono istituiti specifici conti correnti bancari su cui versare i proventi delle donazioni e atti di liberalità da impiegare a favore delle popolazioni colpite, da parte del Dipartimento della Protezione civile. Vengono sospesi per due mesi i termini di pagamento delle fatture per la fornitura di energia elettrica e di gas: allo scadere del periodo potranno seguire nuove sospensioni d'intesa tra l'Autorità per l'energia elettrica e il commissario delegato. Il ministero dei Beni culturali è autorizzato a ricevere proventi derivanti da donazioni e atti di liberalità che saranno impiegati, con procedure di somma urgenza, per il recupero di monumenti e opere danneggiati dal sisma. Il contributo per l'autonoma sistemazione alle famiglie sfollate arriva a un massimo di 400 euro mensili, con aggiunta di 100 euro a favore dei soggetti di età superiore ai 65 anni o diversamente abili. L'ordinanza contiene una disposizione che serve ad assicurare l'attività didattica nei territori colpiti dal sisma, con un rinvio a un decreto del ministro dell'Istruzione che potrà adattare l'offerta formativa alle necessità degli alunni e del personale docente e non docente, sfollati. Si prevede la salvaguardia dell'anno scolastico in corso ai fini del rilascio dei titoli di studio; anno che può avere durata inferiore ai 200 giorni. Il ministro dell'Economia e delle finanze Tremonti ha annunciato che con variazione di bilancio è stata aumentata di 70 milioni di euro la somma stanziata per l'emergenza, che giunge così a 100 milioni di euro. Il Consiglio dei ministri ha deciso l'impiego di 700 militari delle forze armate per concorso in servizi di pattugliamento e antisciacallaggio svolti nelle zone terremotate dalla polizia. Previsti anche 110 milioni di euro per la ricostruzione e la riorganizzazione delle scuole d’Abruzzo colpite dal sisma. Oltre allo stanziamento, ha spiegato il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, verrà garantito lo svolgimento dell'anno scolastico.

8 aprile 2009

Pizzo sugli sfollati

Sarà anche «una goccia nell'oceano», come dicono gli stessi sfollati che fanno avanti e indietro tra gli alberghi sulla costa e L'Aquila, ma non far pagar loro il pedaggio dell'autostrada poteva essere una buona idea. Alcuni di loro sono in giro senza un euro e i motivi sono chiari a tutti. Per ora l'idea non è venuta a nessuno e così oggi è cresciuta la protesta da parte delle persone coinvolte in questo avanti indietro che non è una vacanza. Sono già migliaia le persone che hanno dovuto lasciare le case nell'Aquilano e nei paesi della Piana di Navelli e si sono trasferite sulla costa. La tratta dell'A25 tra Bussi e Pescara è sempre più battuta. Un fatto che «al di là dell'aspetto economico - commentano alcuni residenti del comune di Navelli - rallenta il traffico a ridosso dei due caselli autostradali». Le famiglia di Federica Di Matteo in totale conta 15 persone. Si sono divisi in alberghi tra Roseto, Pineto e Pescara. Abitavano a L'Aquila: una casa praticamente distrutta e l'altra danneggiata «sempre che la scossa di martedì non l'abbia buttata giù». Hanno dovuto affrontare problemi seri: il primo è stato quello di prendere quel che si poteva e trasferirsi in un albergo del litorale. Da due giorni vanno avanti e indietro, per vedere quello che resta delle loro abitazioni e prendere le altre cose necessarie, abbandonate durante i momenti del terrore. «Ma dobbiamo fare l'autostrada non solo per queste ragioni - aggiunge Federica Di Matteo. C'è una mia parente che fa il vigile a L'Aquila e lei quindi deve tornare a lavorare in città. Oppure il mio compagno è un sindacalista e anche lui deve essere in ufficio, che per fortuna è rimasto in piedi». Insomma togliere il pedaggio poteva essere una buona idea. Forse dovuta. Autostrade per l'Italia spiega che i pedaggi sono tasse a tutti gli effetti e che quindi le esenzioni vanno decise dalle autorità politiche. L'idea allora poteva venire in mente a loro. Secondo alcune testimonianze, questa mattina i casellanti della stazione di Bussi hanno chiesto il pagamento del pedaggio a mezzi di soccorso e delle forze di polizia. Ma l'Autostrada dei Parchi ha smentito categoricamente: «Non è possibile che i mezzi di soccorso accreditati abbiano pagato un pedaggio, perché è il codice della strada che li esenta - spiega il direttore del personale e gestione dell'azienda Antonio Petriello -. Ci sono disposizioni chiarissime, e in questi giorni siamo stati in contatto con la Protezione Civile per "allargare" le maglie il più possibile». Diversa è la situazione per il traffico degli eventuali sfollati verso la costa, il cui numero in entrata è aumentato in modo esponenziale da martedì pomeriggio: «Non abbiamo avuto disposizioni in merito se esentarli dal pedaggio, ma anche se gli sfollati verso gli alberghi della costa dovessero dichiararsi come tali sarebbe comunque una situazione complessa»

7 aprile 2009

Studentessa 24enne salvata

I capelli neri sciolti sulle spalle, le lacrime agli occhi, la mano a stringere un pezzo di coperta, nelle orecchie l'applauso dei soccorritori dopo un silenzio lungo un giorno. Marta Valente ce l'ha fatta: 23 ore dopo la scossa che ha sbriciolato la sua casa nel centro storico dell'Aquila, è uscita viva da quell'inferno di pietre, tubi, calcinacci e vetri. L'hanno tirata fuori gli speleologi del soccorso alpino, dopo 5 ore di lavoro su quello che resta della palazzina di quattro piani in via Sant'Andre. «È stato un salvataggio molto delicato - racconterà Aldo, lo speleologo che le è stato vicino per tutto il tempo che i colleghi hanno impiegato per liberarla - c'erano travi pericolanti molto vicine. E poi dovevamo fare attenzione a non provocare crolli, mentre tentavamo di liberarle le gambe». Marta deve a questi uomini la sua vita, così come a tutti quelli che hanno lavorato incessantemente sulle macerie della palazzina e lo deve alla fortuna. I soccorritori l'hanno trovata stesa sul letto: accanto, a meno di 20 centimetri dal suo corpo, una trave di cemento armato che si è staccata dal soffitto e che è stata la sua salvezza. Ha infatti evitato che sopra la testa e le gambe le finissero le altre due travi che sono cadute perpendicolarmente. La ragazza è rimasta così protetta e bloccata. Per tirarla fuori i soccorritori hanno smontato parte del letto in modo da abbassarlo e far così scivolare fuori le gambe. Studentessa di 24 anni della provincia di Teramo, Marta deva anche ringraziare Matteo, un ragazzo estratto dalle macerie dello stesso edificio alcune ore prima di lei. Appena uscito ha segnalato ai soccorritori che lei era incastrata là sotto e ha indicato il punto dove più o meno si trovava. Mentre l'applauso salutava Marta che emergeva dalla macerie, accanto ai soccorritori un padre e una madre con lo sguardo perso e una coperta sulle spalle guardavano verso le macerie. «Nostra figlia è ancora là sotto - ripetevano ai soccorritori senza più voce - tiratecela fuori, per favore, tiratecela fuori»

6 aprile 2009

Terremoto in Abruzzo

Terremoto in Abruzzo "TG 5 ore 13.30"

Sono più di cento i morti causati dal terremoto che nella notte ha colpito l'Abruzzo. E' l'ultimo aggiornamento del bilancio diffuso dalla protezione civile. La scossa principale si è registrata attorno alle 3,30 e ha fatto registrare i 5,8 gradi della scala Richter. L'epicentro è stato identificato a una decina di chilometri dall'Aquila. La scossa è stata avvertita in tutto il centro Italia, dalla Romagna a Napoli. Pesante il bilancio: oltre al centinaio di morti già accertati, risultano decine di dispersi, 1.500 feriti e si calcola che siano almeno 100 mila gli sfollati, costretti ad allontanarsi dalle proprie abitazioni. Una prima stima parla di 10-15 mila edifici danneggiati con pesanti danni al patrimonio storico e artistico della regione.Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che ha firmato lo stato d'emergenza (mobilitando Esercito, Aeronautica e Carabinieri) e ha affidato la gestione a Guido Bertolaso, ha annullato la visita ufficiale a Mosca e si è subito recato all'Aquila insieme ai ministri dell'Interno, Roberto Maroni, e delle Infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli. Il capo della Protezione civile, che è giunto all'Aquila nelle prime ore dopo il sisma, ha parlato di una situazione drammatica la peggiore tragedia di questo millennio. Il terremoto è avvenuto ad una profondità di 8,8 km , è stato dichiarato n sisma di 5,8 gradi Richter è considerato «moderato, con un'intensità 30 volte inferiore a quella che nel 1980 devastò l'Irpinia» Drammatico il bilancio, provvisorio e purtroppo destinato ad aumentare: almeno 92 morti accertati, 1.500 feriti e circa 100 mila sfollati. Tra le vittime ci sono almeno cinque bambini. Centinaia gli edifici crollati completamente o in parte, migliaia quelli lesionati e inagibili Gli sfollati potrebbero essere 45-50 mila solo all'Aquila, e altrettanti in provincia. I soccorsi sono resi difficili dalle continue scosse di assestamento che rischiano di far crollare gli edifici lesionati e dal fatto che la prefettura, dalla quale si dovevano coordinare i soccorsi, è interamente distrutta. Anche la sede della provincia e altri uffici regionali sono pesantemente danneggiati. Il coordinamento dei soccorsi è stato istituito presso la scuola della Guardia di finanza. Il sindaco ha invitato i cittadini «a lasciare immediatamente il centro storico, perché anche le case non crollate possono essere gravemente lesionate». Primi arresti per sciacallaggio all'Aquila. Lo ha riferito il capo della polizia, Antonio Manganelli. «Ho appena visto arrivare nella tendopoli adibita a questura degli arrestati che sono stati sorpresi mentre rubavano nelle case che erano state lasciate vuote».

3 aprile 2009

Ilaria D'amico si scusa per aver fatto una cosa buona nella sua vita

Beppe Grillo "Exit" Parte 1

Beppe Grillo "Exit" Parte 2

«Sono molto rammaricata e desidero scusarmi con tutti gli spettatori, con La7, con l'Editore Telecom Italia Media, con le tutte persone citate e con gli ospiti in studio in relazione a quanto accaduto mercoledì sera in diretta con il comico Beppe Grillo nella trasmissione Exit»: Ilaria D'Amico torna con queste parole su quanto accaduto con Beppe Grillo che ha lasciato il programma improvvisamente l comico, prima di andar via, ha svolto un monologo dove ha attaccato tutto e tutti, tralasciando il tema della puntata per cui era venuto, la privatizzazione dell'acqua. «Pensavo che la presenza di Beppe Grillo - dice la giornalista - potesse rappresentare un interessante elemento di dibattito su un tema così importante come la privatizzazione dell'acqua, che negli accordi presi con Grillo e nella costruzione del panel degli ospiti in studio, era l'argomento su cui avevamo concordato la sua presenza in diretta». «Il suo intervento invece - prosegue la D'Amico - non solo ha divagato su temi molto diversi, dei quali evidentemente si è assunto la responsabilità, ma non ha lasciato nemmeno spazio al dialogo. La sua assenza dal collegamento prima, il suo repentino abbandono poi, hanno infatti impedito a me qualsiasi interazione e a tutti gli ospiti eventuali repliche. Avevo creduto di poter riportare dopo tanto tempo le posizioni di Grillo all'interno di un confronto televisivo corretto dedicato a tutti i telespettatori, anche a quelli che normalmente non amano la piazza». «Evidentemente - conclude - mi sbagliavo»

2 aprile 2009

4 anni dalla morte di papa Giovanni Paolo 2

FUORI ONDA DI GIOVANNI PAOLO II

Oramai sono passati 4 anni dalla morte di un grande papa , e con questo video voglio omaggiarlo no in maniera che quando lo guardiamo dobbiamo piangere ma con un sorriso un buon sorriso che ci fa ricordare i momenti belli che questo papa ci ha regalati e non farci ricordare che non c'e più. Io sono un realista so che non c'e più ma cerco di non pensarci guardando questo video e come se stesse vivendo ancora però dentro di noi , quindi dico GRAZIE GIOVANNI PAOLO 2 non ti dimenticheremo mai

1 aprile 2009

I video al contrario di You Tube

Una rivoluzione a 180 gradi. YouTube lancia il suo nuovo layout: i video, adesso, si vedono al contrario. Basta cliccare su un filmato qualsiasi per lanciare la visualizzazione capovolta. Come mai? La decisione, spiegano sul sito, è legata al fatto che «i monitor moderni offrono una migliore qualità di immagine quando vengono capovolti, un po' come i materassi, che è consigliabile girare ogni sei mesi». YouTube offre poi altri suggerimenti per sfruttare al massimo la novità: «Inclina la testa di lato: immagina che ti sia entrata dell'acqua in un orecchio e devi farla uscire. Oppure puoi traslocare in Australia: lì è tutto capovolto, quindi potresti ottenere un'esperienza di visualizzazione di YouTube più naturale. (Nota. Se vivi già tra i canguri e vedi ancora la pagina capovolta, ti consigliamo di trasferirti nell'emisfero settentrionale)». Qualcuno ci ha provato e gli è venuto il mal di testa? Tranquilli: la rivoluzione durerà solo per poche ore. Giusto il tempo che passi il 1° del mese. Ovviamente, è un pesce d'aprile. Come accade ogni anno, sul web si moltiplicano gli scherzi lanciati per l'occasione. Come quello del "Guardian": l'autorevole quotidiano annuncia che, accantonando 188 anni di inchiostro e rotative, è pronto a diventare il primo giornale al mondo a essere pubblicato esclusivamente su Twitter, il popolare servizio di micro-blogging che ha rivoluzionato la comunicazione on-line. Il passaggio è definito «epocale» da ignoti commentatori citati dal quotidiano britannico, perché tutti gli articoli saranno condensati in 140 battute. Intanto, secondo voci non confermate, Jim Buckmaster, amministratore delegato di Craigslist, il prossimo mese annuncerà un nuovo social network che si basa sulla telepatia e che renderà Twitter obsoleto nel giro di settimane. E poi c'è l'annuncio del direttore del "Museo dell’aria e dello spazio" Gérard Feldzer: un comunicato inviato all’agenzia stampa France Presse rivela che «il Concorde tornerà a volare il 16 giugno prossimo per due ore». La notizia fa rapidamente il giro del mondo, per rivelarsi poi una burla ben congegnata. Come era una burla "Leko", l'automobile ecologica che doveva essere presentata da 'Ikea France': la vettura non esiste, è solo un pesce d'aprile. Niente macchina low cost e a impatto zero, ma "solo" una campagna di car-sharing. Non poteva mancare Google: il motore di ricerca più diffuso del mondo lancia "Cadie, una rivoluzione per la vostra vita sul web". Il comunicato, pubblicato in Rete alle 23.59.59 del 31 dicembre, dà qualche (sospetto) elemento in più: ecco a voi «la prima Entità Cognitiva Autoeuristica a Intelligenza Distribuita».