
Shoah, Olocausto, genocidio. Tre parole terribili che conservano il senso dell'indicibile tragedia degli ebrei d'Europa. Spazzati via durante la Seconda guerra mondiale dalla agghiacciante volontà nazista di «fare piazza pulita», una volta per tutte dell'«odiosa razza ebraica». Un progetto folle ma spaventosamente lucido e ben organizzato. Che ha portato nelle camere a gas sei milioni di esseri umani: uomini, donne, bambini. «Colpevoli» di essere quello che erano: ebrei. Il 27 gennaio, data in cui i sovietici liberarono il campo di concentramento di Auschwitz (l'odierna Oswiecim, in Polonia), è da tre anni il Giorno della Memoria. Una giornata dedicata al ricordo di quello che fu «perché non accada mai più»: il massacro di un popolo intero (cui dobbiamo aggiungere gli zingari, gli omosessuali, gli handicappati, gli oppositori politici che i nazisti eliminarono a migliaia nei lager). Con questa strage sono stai uccisi circa 6 milioni di ebrei sterminati, ma non solo. Anche i 3,5–6 milioni di civili Slavi, i 2,5–4 milioni di prigionieri di guerra, gli 1–1,5 milioni di dissidenti politici, i 200.000–800.000 tra Rom e Sinti, i 200.000–300.000 portatori di handicap, i 10.000–250.000 omosessuali, i 2.000 Testimoni di Geova.
3 commenti:
beh...ke strage che c'è stata...nn risco ancora a capire questa crudeltà :(....
per non dimenticare...
anche tu, come me hai deciso di fare un omaggio in memoria dell'olocausto... non bisogna dimenticare!
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