Ha vinto il «salumiere» Mauro, grazie a quella strana e moderna forma di democrazia che si chiama televoto. Ha vinto Mauro, il guerriero solitario, un «satanasso» (secondo gli autori), odiato dai compagni ma fin dall’inizio amato dal pubblico, non si sa bene perché. O forse sì. In questa lunga e contraddittoria decima edizione del «Grande Fratello», Mauro ha rappresentato un punto fermo — pur nella sua spocchia, nella sua rozzezza, nella sua indisponente apatia— in un universo in cui i confini di genere si fanno sempre più labili. Mauro Marin è figlio della profonda provincia veneta, dove ancora risiede, una laurea in marketing e gestione dell’impresa messa a frutto nella più classica delle aziende a conduzione familiare, un salumificio. Proprio nel salumificio Mauro ha deciso di investire i soldi della vincita (250mila euro), altro che beneficenza.
P.s=Finalmente è finito il Gf, un'altra carretta di nulla facenti in mezzo alla strada a fare "ciao ciao" con la manina per 10.000 euro a serata passata in discoteca. Aspettando che finisca anche "L'isola dei somari"
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