11 novembre 2010
Milano: morto il tassista picchiato per un cane
Un fiocco nero stretto all'antenna del taxi. Così alcuni tassisti milanesi hanno voluto onorare il ricordo del collega, morto dopo un mese di coma in seguito a un brutale pestaggio. Luca Massari, il 45enne tassista di Milano aggredito un mese fa per aver investito e ucciso un cane, è morto giovedì mattina all'ospedale Fatebenefratelli di Milano. Non si era mai ripreso. Due giorni fa era stato trasferito dal reparto di rianimazione in neurochirurgia, perché aveva ripreso a respirare da solo: tuttavia il quadro neurologico era rimasto invariato. I medici hanno spiegato che Massari aveva una «patologia cerebrale molto grave» ed aveva «funzioni cerebrali praticamente nulle». È stato sottoposto ad interventi salvavita che però non sono serviti. L'arresto cardiaco, hanno spiegato, è «abbastanza frequente per persone che hanno subito questi tipo di lesioni». I familiari avevano espresso il desiderio dell'espianto degli organi compatibilmente con le lesioni riportate, ma questo non è stato possibile a causa di uno stato infettivo che ha pregiudicato le condizioni degli organi stessi. L'autopsia verrà eseguita, come di norma, dopo le 24 ore dal decesso, quindi la salma verrà trasferita alla chiesa di Lambrate dove alla cerimonia funebre seguirà la cremazione. Dopo la morte di Luca Massari il pm di Milano Tiziana Siciliano ha modificato l'imputazione per i tre aggressori, che sono detenuti in carcere. La loro posizione ora è molto grave, perché sono accusati di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi. La pena potrebbe anche essere l'ergastolo. La difesa sostiene invece la tesi dell'omicidio preterintenzionale. Alla notizia della morte di Luca Massari, la tensione nel quartiere è diventata palpabile. I residenti hanno organizzato una fiaccolata per venerdì pomeriggio.
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