2 ottobre 2012

"Batman in gabbia"



Gli uomini del nucleo valutario hanno arrestato per ordine della procura di Roma l'ex capogruppo Pdl alla Regione Lazio Franco Fiorito accusato di peculato per aver utilizzato fondi del partito a fini personali. Nell'ordinanza si evidenzia il pericolo di fuga e l'inquinamento probatorio. Sono in corso perquisizioni nelle sue abitazioni. Un «depistaggio mediatico» nei confronti di avversari e persone coinvolte nella vicenda, sarebbe stato messo in atto, secondo l'accusa, da Franco Fiorito. Il convincimento è espresso nel provvedimento cautelare del gip. Non solo, Fiorito non sarebbe stato «prontamente reperibile» in occasione della perquisizione del 14 settembre scorso. In quell’occasione i finanzieri non hanno infatti trovato la documentazione sottratta al gruppo Pdl della Regione, che invece lo stesso ex capogruppo ha consegnato ai magistrati cinque giorni dopo. Di qui, tra i motivi del provvedimento di arresto, oltre al pericolo di fuga anche quello di inquinamento probatorio. Tutta la documentazione contabile del partito non è stata infatti subito trovata dagli inquirenti, ma è rimasta nella disponibilità di Fiorito che, secondo anche quanto contestato dalla Procura di Viterbo, l’avrebbe usata per costruire dossier contro i suoi avversari falsificando fatture. Una guerra portata avanti anche con un uso spregiudicato dei media, secondo gli inquirenti. Secondo il Gip Stefano Aprile infatti, che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare di Franco Fiorito, l'ex capogruppo del Pdl ha utilizzato, in particolare, alcune fatture per «formare dossier riguardanti i suoi più diretti avversari politici nell'ambito del Gruppo consiliare e consegnarli agli organi di informazione».

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