28 settembre 2012
Iphone 5.. Comprarlo o no?
Alcune migliaia di immarcescibili Apple-fan avranno già messo le mani sul nuovo iPhone 5, da oggi in commercio anche in Italia. La notte bianca dell'iPhone è andata in scena nei negozi degli operatori Tim, Vodafone e Tre, oltre che nella catena di elettronica Marcopolo Expert. Code, in alcuni casi anche piuttosto corpose, fuori dagli Apple Store. A Bologna due ragazzi padovani, Luca e Riccardo, hanno trascorso 48 ore in strada pur di mettere le mani per primi sul nuovo iPhone. «C'è chi spende per fumare o per bere, noi lo facciamo per l'iPhone 5», spiega il 20enne Luca, replicando a chi lo svillaneggia online. Essere primi in coda d'altronde garantisce un warholiano quarto d'ora di fama su YouTube. Le notti bianche e le giornate in fila non si fanno per la paura di restare a bocca asciutta. «Siamo fiduciosi di poter soddisfare tutte le richieste dei nostri clienti. Non solo per il lancio di venerdì, ma anche per il weekend», spiegano infatti da Mediamarket, la catena che con i marchi Media World e Saturn è leader in Italia nell'elettronica di consumo. Da tempo le code sono piuttosto parte integrante del rito con cui un nuovo prodotto Apple debutta. Prima l'attesa e lo stillicidio di rumor in rete. Poi il disvelamento durante la messa laica del keynote , un tempo officiata da Steve Jobs e ora dal successore Tim Cook. Infine l'arrivo nei negozi che diventa un misto tra un happening religioso e un rendez vous goliardico. Un fenomeno pressoché unico nel mondo del mondo dell'industria.È l'iPhone più caro di sempre: da 729 euro ai 949 del top di gamma. In tempi di crisi e contrazione dei consumi quasi mille euro fanno un po' impressione. D'altronde non lo prescrive il medico di svenarsi per uno smartphone, ma agli italiani viene richiesto uno sforzo ulteriore: 50 euro in più di francesi e tedeschi, 60 euro più degli spagnoli, 70 più degli olandesi. Pesano Iva, tasse locali e Siae. Che però spiegano 10-15 euro e non 50. Il resto è lo spread Paese, inefficienze di trasporti e logistica in testa. E forse l'italica passione per quello che è bello e di moda. Costi quel che costi.
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