Il gruppo nato su Facebook "Uccidiamo Berlusconi"he alle 13 del 22 ottobre conta quasi 17mila iscrittiverrà chiuso e gli utenti che vi hanno preso parte denunciati. Lo ha annunciato il ministro dell'Interno Roberto Maroni. «Abbiamo dato disposizioni perché il sito contenente minacce al premier apparso su Facebook venga subito chiuso e denunciati alla magistratura quelli che sono intervenuti» ha detto il titolare del Viminale. C'è, ha aggiunto Maroni, «massima attenzione da parte delle forze dell'ordine per questi fatti». «Non credo - ha spiegato anche il ministro - che esista un Paese al mondo dove qualcuno può scrivere su un sito "uccidiamo il premier". È apologia di reato, anzi peggio. È un problema di cultura: se passa il concetto che uno può scrivere impunemente queste cose, c'è il rischio che poi a qualcuno venga in mente di metterle in atto. Non riesco a capacitarmi che ci sia qualcuno che possa esprimere l'intenzione di uccidere un'altra persona». Prime iniziative della procura di Roma nel quadro degli accertamenti avviati dopo le minacce apparse su Facebook, e riconducibili a quattro gruppi di discussione, nei confronti di Silvio Berlusconi.
22 ottobre 2009
Minacce di morte su Facebook a Berlusconi
Il gruppo nato su Facebook "Uccidiamo Berlusconi"he alle 13 del 22 ottobre conta quasi 17mila iscrittiverrà chiuso e gli utenti che vi hanno preso parte denunciati. Lo ha annunciato il ministro dell'Interno Roberto Maroni. «Abbiamo dato disposizioni perché il sito contenente minacce al premier apparso su Facebook venga subito chiuso e denunciati alla magistratura quelli che sono intervenuti» ha detto il titolare del Viminale. C'è, ha aggiunto Maroni, «massima attenzione da parte delle forze dell'ordine per questi fatti». «Non credo - ha spiegato anche il ministro - che esista un Paese al mondo dove qualcuno può scrivere su un sito "uccidiamo il premier". È apologia di reato, anzi peggio. È un problema di cultura: se passa il concetto che uno può scrivere impunemente queste cose, c'è il rischio che poi a qualcuno venga in mente di metterle in atto. Non riesco a capacitarmi che ci sia qualcuno che possa esprimere l'intenzione di uccidere un'altra persona». Prime iniziative della procura di Roma nel quadro degli accertamenti avviati dopo le minacce apparse su Facebook, e riconducibili a quattro gruppi di discussione, nei confronti di Silvio Berlusconi.
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2 commenti:
tenendo conto che questo gruppo su facebook, a mio vedere, non è solo un esempio di cattivo gusto, ma anche di estrema stupidità, per cui la faccenda non mi piace, mi chiedo: per il gruppo apparso sempre su facebook del "lancio del clandestino" di natura leghista, è stato denunciato qualcuno? Non lo avevano declassato come "stupidata"? Eppure a me fa più paura un estremista che se la prende con un clandestino, che nessuno difende, piuttosto di qualcuno che dice di voler ammazzare un premier che è intoccabile. Al solito, ci sono due pesi e due misure... un motivo in più per il governo di rimettere mano alla libertà di espressione della blogosfera. State attenti! Siamo certi che non sia una manovra della serie come le lettere minatorie autospedite a/da Fede o le cimici di Berlusconi? La libertà di informazione e di espressione va difesa, ma non va inquinata!
Ciao, Adriano!
Come ho detto ieri sera già sul mio blog, condanno ogni incitazione alla violenza, all'omicidio, alla discriminazione ed all'illegalità in ogni forma. Tutto questo indipendentemente se la pensiamo allo stesso modo o meno; ed indipendentemente se sia reato o semplicemente cattivo gusto.
Ho notato anche io che ci sono due pesi e due misure a seconda di chi sia colpito, e non so dire se sia una manovra o meno (emergerà nel caso): ciò che però è importante segnalare è la speranza in un uso maggiormente corretto di Facebook; ed il fatto che tutto questo polverone sollevato serva veramente ad evitare che vi siano minacce a chicchessia, perché non sia mai che qualcuno passa dalle parole ai fatti.
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