
Tutto era iniziato con la segnalazione di un viavai sospetto in un appartamento a Nord di Treviso. L’ipotesi, sempre la stessa: incontri a luci rosse a pagamento in un’alcova a ore. Ma a rendere anomala l’ennesima storia di pruderie di Marca è un retroscena ora al vaglio degli inquirenti. A of frire infatti piacere a pagamento tra quelle lenzuola in affitto, era l’impiegata di un ente pubblico che avrebbe dato appuntamento a più di un cliente durante un periodo di malattia. Una signora trevigiana che nelle inserzioni di diversi giornali di annunci, così come sul web, diceva di avere quarant’anni, di essere discreta e di ricevere amici nel pomeriggio. Insomma, gli ingredienti per nutrire l’ennesimo caso in salsa «Signore e Signori» ci sono tutti. La storia, e i suoi protagonisti, sono già in un fascicolo della procura. L’indagine era scattata in estate, mossa dalle lamentele di diversi residenti e alimentata dalle voci di un paese «sensibile» a quello strano andirivieni di persone sconosciute anche durante il giorno. Uomini mai visti prima che si avvicendavano in quel l’appartamento che la gente riteneva essere di proprietà di un uomo. Perchè, si sa, se il paese è piccolo, tutti si co noscono e le voci girano più in fretta.
5 commenti:
Perchè non si decidono una volata per tutte ad aprire le case chiuse.
al nord è diventata una prassi, molte casalinghe la danno via per arrivare a fine mese o per comperarsi cose... magari inutili, ma tant'è loro ce l'hanno...Fanno concorrenza alle studenti universitarie che la davano per pagarsi l'affitto...
eheheheh
è divertentissima questa notizia!!!
quanto ho riso quando l'ho sentita ;-)
bè, se la signora è un'impiegata statale, chissà se questo secondo lavoro le creerà problemi con la finanza... gli statali non possono "esercitare" se non dietro espressa autorizzazione richiesta al Ministero. Ed anche in quel caso, la lista dei "mestieri fattibili" non sono molti...
pur di fare qualche sold in più si fa questo e altro.
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