4 dicembre 2009

La macchina di Giovanni Falcone



Il 23 maggio 1992 con quella macchina Cosa Nostra rischio' di far saltare in aria l'Italia. E forse e' proprio li', in quelle lamiere restaurate dall'amministrazione penitenziaria che furono dilaniate dalla mafia con cinque quintali di tritolo per colpire a morte il giudice Giovanni Falcone, che sta una delle immagini piu' belle e piu' emozionanti della Giustizia, quella con la G maiuscola. La Fiat Croma bianca sulla quale viaggiava Falcone insieme alla moglie Francesca Morvillo e due agenti della scorta sara' esposta da domani a domenica, alla Fiera di Rimini, al Salone della giustizia. A distanza di 17 anni, quella battaglia per la quale, 58 giorni dopo, cadde anche Paolo Borsellino, oggi si combatte con le armi della memoria. E contro un nemico che ha fatto scorrere fiumi di sangue, il pericolo piu' grande sembra essere diventato l'indifferenza o l'oblio di un episodio di attacco aperto, dichiarato, violentissimo, allo Stato.Chi
nel 1992, non c'era ancora o era troppo piccolo per ricordarsi quello schianto, quella voragine nell' autostrada allo svincolo di Capaci, le lacrime piene di rabbia della vedova di uno dei giovani agenti della scorta che caddero in quell'attentato. A Rimini Sara' corredata, oltre che dalle immagini di Giovanni Falcone, da una serie di pannelli illustrativi che ricorderanno la strage di Capaci e il processo che ne e' seguito e che ha portato alla condanna all'ergastolo di 24 mafiosi, fra esecutori e mandanti. Perche' quelle lamiere bianche, quei sedili di pelle nera, possano raccontare una storia del secolo scorso che, purtroppo, non invecchia

5 commenti:

Archimede mancato Pitagorico ha detto...

non invecchia e non deve invecchiare.

ciao
archi

Mary ha detto...

Ciao Adriano!

L'Italia è piena di misteri irrisolti e tenuti ben nascosti dai manovratori.
Sono sicura che non tutto è ancora chiarito circa i mandanti di quelle stragi.
Il regalo più bello che vorrei è vedere i veri colpevoli, alla sbarra... i conniventi, quelli che manovrano i fili della mafia e politica. Ciao!

Pupottina ha detto...

concordo con Miryam!

buon weekend ^_______^

@enio ha detto...

grande giudice, sopratutto lungimirante non come questi di oggi che aspirano come minimo a diventare senatori !

upupa ha detto...

Uomini che hanno dato la vita per la legalità...e oggi guardandoci intorno sembra che l'abbiano fatto invano...
ma ricordare loro è tenere sempre la guardia alta!!!!!!!!