3 agosto 2011

Quant'acqua conuma la nostra spesa??

Quanta acqua serve ai pomodori per diventare il sugo della nostra pastasciutta? O meglio, quanta acqua è necessaria ai pomodori per crescere, maturare ed essere ridotti in un concentrato, in una passata o in un barattolo di pelati? Se lo è chiesto l’azienda Mutti, che per prima nel nostro Paese è entrata a far parte di un progetto volto a quantificare i consumi idrici della sua intera filiera produttiva. Insieme al Wwf e al dipartimento di ecologia forestale della facoltà di agraria dell’Università della Tuscia (Vt) ha intrapreso un cammino di sostenibilità che, avvalendosi di misure specifiche e ripetute negli anni, si prefigge di ridurre al minimo l’impatto dei pomodori che dai campi approdano alla nostra tavola. E ci sta riuscendo. «Se fino al 1995 nella nostra azienda si utilizzavano 11,5 litri di acqua per trasformare un chilo di pomodori, nel 2010 se ne impiegano 4,3 mettendo a segno una riduzione del 60 per cento», spiega Francesco Mutti, amministratore delegato della società. «Questo traguardo è stato raggiunto non solo con la volontà di fare attenzione agli sprechi, ma investendo 1,5 milioni di euro nell’arco di cinque anni in depuratori e riutilizzando l’acqua. Per esempio si impiega acqua usata già tre volte per scaricare i pomodori dai camion, un’acqua usata già due volte per farli restare in stazionamento e un’acqua mai usata per lavarli».

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