16 marzo 2009

Parte il processo per il mostro in Austria

È entrato nell'aula del tribunale di St. Poelten, in Austria, col volto coperto da una cartellina blu joseph Frizl , il paddre-mostro accusato di aver segregato e violentato per 24 anni nela sua cella sotteranea ad Amstettem Dal rapporto incestuoso sono nati sette figli-nipoti, uno dei quali morto subito dopo la nascita. All'esterno dell'aula, dove è iniziato quello che si preannuncia come il «processo del secolo», sono state inscenate numerose proteste e manifestazioni di denuncia. Silenzio assoluto da parte di Fritzl prima di varcare la soglia dell'aula del tribunale: il padre-mostro austriaco non ha risposto a nessuna delle domande che un giornalista della tv austriaca Orf gli ha rivolto al suo passaggio. Poi, come annunciato dal suo legale, l'uomo davanti ai giudici di St. Poelten si è dichiarato colpevole di stupro e incesto, ma ha negato l'accusa di omicidio relativa alla morte di uno dei suoi figli-nipoti, un neonato morto subito dopo la nascita. Fritzl, che compirà tra qualche settimana 74 anni, ha anche rifiutato l'accusa di aver tenuto in stato di schiavitù la figlia Elisabeth per gran parte della sua vita. Quest'ultimo reato è difficile da dimostrare, in quanto in Austria esiste solo il reato di «traffico di schiavi», che finora non è mai Ai giudici Fritzl ha raccontato la sua infanzia difficile e il complicato rapporto con la madre. «Lei non mi voleva» ha detto. «Mi picchiava» ha aggiunto, spiegando di averle comunicato, all'età di 12 anni, che non avrebbe più tollerato le violenze. «A partire da quel momento sono stato un diavolo per lei». Con voce rotta, Fritzl ha detto che non aveva mai avuto un «rapporto affettuoso» con la madre con la quale ha vissuto sotto lo stesso tetto fino alla sua morte nel 1980. Il sequestro della figlia Elisabeth lo compì nell'agosto 84. Mentre in aula i giudici ascoltano il racconto del padre-mostro, tutta St. Poelten è letteralmente presa d'assalto dalle centinaia di reporter e troupe arrivate da ogni parte del mondo per assistere al processo. Alla stampa, tuttavia, è stato concesso solo assistere alle fasi iniziali del dibattimento (la lettura degli agghiaccianti capi d'accusa e una breve replica della difesa). Il resto si svolge a porte chiuse, per proteggere l'intimità della figlia di Fritzl, Elisabeth, e dei ragazzi frutto degli abusi sessuali subiti per un quarto di secolo. Il destino di Fritzl è nelle mani di tre donne. Determinante ai fini della sua condanna sarà infatti il ruolo che giocheranno la giudice Andrea Humer, 48 anni, presidente della giuria composta da 8 giudici popolari - 4 uomini e 4 donne - il pubblico ministero Christiane Burkheiser, 32 anni, e la psichiatra di Linz, Adelheid Kastner, 45 anni. La psichiatra ha stilato una perizia di 130 pagine sull'uomo che il 9 aprile compirà 74 anni. Nell'aula del processo, sorvegliata da 100 poliziotti, saranno inizialmente ammessi, oltre a 6 fotografi, solo 95 degli oltre 200 giornalisti arrivati da ogni parte del mondo, oltre a 25 emittenti televisive, tra cui Al Jazeera e la Cnn. Per tutti gli altri reporter che non potranno entrare in aula è stato preparato nel parcheggio davanti al tribunale un gigantesco tendone di 150 metri quadrati. Per tutta la durata del processo le autorità austriache hanno decretato il divieto di sorvolo aereo per un raggio di un chilometro intorno al tribunale e al di sotto di 1.800 metri di altezza. Il padre-mostro è accusato di omicidio preterintenzionale, riduzione in schiavitù, violenza privata, sequestro di persona, stupro e incesto.

P.S= ma che buttassero anche la chiave per me. NON HO PAROLE!

3 commenti:

Mirella ha detto...

altro che buttare la chiave!!! murarlo vivo, col cemento armato!!! ke skifo queste cose, mi fanno davvero tristezza... (che qui a siena vuol dire skifezza...)

Andrea De Luca ha detto...

fatelo marcire in carcere

*Giulia* ha detto...

Io chiederei ad Elisabeth...lei deve essere l'unico giudice!

Giulia